La tradizione vuole che il menù del cenone della Vigilia di Natale sia a base di pesce: si va dall’insalata di polpo alla frittura di calamari, dai gamberi ripieni ai vermicelli allo scoglio.
Cucina ben più diversa è quella del pranzo del 25: nel caso specifico, a Roma, è la stracciatella ad aprire le danze. Questa è una minestra di brodo di carne in cui vengono cotte delle uova sbattute condite con sale, pepe, parmigiano, noce moscata e scorza di limone grattugiata.
E’ poi la volta delle fettuccine al ragù di carne seguite dall’ abbacchio ( costolette d’abbacchio fritte) o dal capitone fritto. Ad accompagnare i carciofi alla romana e le puntarelle.
Sono i dolci a chiudere il pranzo: pangiallo (tipico dolce della tradizione preparato con frutta secca e miele), mostaccioli alla romana, panpepato, nocchiate (croccanti palline alle noci e alle nocciole) e croccante alle mandorle.
di Jacopo Cascone