Sono stati presentati oggi, nel corso di una conferenza stampa tenuta nell’Aula Consiliare di Piazza Roma, i primi riscontri del progetto Evasione Zero.
L’Assessore alle Finanze Roberto Mastrofini ha illustrato i cardini su cui era incentrato il progetto ed i risultati conseguiti.
Il responsabile dell’economia comunale ha sottolineato l’importante lavoro congiunto degli Uffici Ambiente e Tributi.
Questo ha permesso una ricostruzione del tessuto sociale della città che è stato fondamentale per il riconoscimento delle situazioni pendenti:
“Avere un numero maggiore di utenti – ha sottolineato l’Assessore Mastrofini – è chiaro a tutti che permette di abbassare le tariffe“.
In effetti l’equazione è semplice: più persone pagano, meno c’è da pagare.
A questo proposito, un dato significativo riguarda le unità immobiliari censite: si è passati dalle circa 33.000 dell’agosto 2016 alle 37.600 dello stesso periodo di quest’anno.
Un +14% che permetterà uno sgravio
“di circa 70/80 € sulle prossime bollette“.
I dati sulla Tari hanno poi evidenziato avvisi di accertamento pari a quasi 15 milioni di euro, di cui 2,5 già rateizzati
“a sottolineare – secondo Mastrofini – la grande collaborazione da parte dei cittadini“.
Le riscossioni già effettuate, invece, ammontano ad 1,8 milioni.
Discorso diverso per l’ICI/IMU, sulla quale il lavoro di riscossione è partito solo nel luglio di quest’anno.
Dei 6 milioni di accertamenti emessi (ovvero i soldi che l’Amministrazione sa di dover recuperare) finora sono entrati solo 289.347 €.
Il conto totale porta dunque a circa 20 milioni di accertamenti a fronte di quasi 3 recuperati.
Un ultimo dato interessante riguarda le riscossioni da utenze domestiche e quelle da utenze non domestiche:
“Delle prime – ha riferito l’Assessore Mastrofini -, che poi sarebbero le famiglie, l’85% paga l’importo che trova in bolletta.
Per le altre, che in parole povere sarebbero le aziende, siamo al 60%”.
Un chiarimento è stato dato dall’Assessore Mastrofini e dal Dirigente Francesco Battista in merito alla “doppia tariffa”, problema sollevato dal PD.
Una pratica che un’interrogazione parlamentare ha scoperto essere applicata in molti Comuni d’Italia
“ma non ad Aprilia – hanno sottolineato entrambi -.
Ovviamente non si può addizionare la quota variabile, che tiene conto degli utenti di una utenza domestica, anche alle pertinenze, che non sono considerate utenze domestiche.
Ma secondo me – ha riferito Mastrofini – l’errore è stato commesso in buona fede.
Anche perché il totale esigibile non cambia: la riscossione della Tari deve raggiungere una soglia già specificata ed oltre non si può andare.
Il fatto che sia applicata male è un “falso problema”, nel senso che non si va a riscuotere più del dovuto.
Lo si riscuote con una ripartizione non adeguata, fermo restando che è un errore e va corretto.
Ma qui ad Aprilia non è stato commesso“.
di Massimo Pacetti