Che Roma fosse in procinto di una nuova crisi legata allo smaltimento dei rifiuti era nell’aria da mesi, come più volte riportato da quotidiani nazionali e locali. Ieri, con l’annuncio di un nuovo sciopero da parte dei lavoratori Ama, la situazione sembra aggravarsi. Come riportato dal quotidiano La Repubblica, il 7 luglio gli impianti pubblici di Roma non sapranno più dove conferire gli scarti derivanti dalla lavorazione dell’indifferenziato con le gare d’appalto, indette o da indire, che hanno dei tempi tecnici lunghi che non coincidono con quelli dell’emergenza.
“La situazione è grave e per uscirne serve l’impegno di tutti” il commento di Fabio Altissimi, amministratore della Rida Ambiente. Il Tbm di Aprilia, solo alcuni giorni fa e dopo una battaglia legale durata anni, si è visto indicare dalla Regione Lazio due siti dove poter conferire gli scarti di lavorazione.
“Purtroppo – prosegue Altissimi – siamo stati costretti a chiedere delle delucidazioni su quella delibera per renderla davvero operativa. Speriamo che questi nodi vengano sciolti al più presto e non tanto per noi quanto perché, proprio grazie al conferimento in una discarica della regione degli scarti di lavorazione, pari appena al 20% del materiale in ingresso nel nostro stabilimento, potremmo sbloccare le 150mila tonnellate di capacità di lavorazione che abbiamo a disposizione. Con un lavoro coeso questa quantità potrebbe essere dedicata proprio a Roma che potrebbe così evitare dispendiosi viaggi fuori regione ma soprattutto scongiurare una crisi che metterebbe in difficoltà operatori turistici, cittadini e scalfirebbe il lustro dell’Italia intera”.