Portare a termine le opere di urbanizzazione già in corso di realizzazione nelle periferie di Aprilia. Questo è quanto suggerisce il Coordinamento dei consorzi durante il tavolo di lavoro con l’amministrazione comunale, indetto per discutere e confrontarsi sulla destinazione dei finanziamenti in arrivo dalla Regione Lazio. I rappresentanti delle borgate hann apprezzato solo in parte il programma presentato dall’assessore ai lavori pubblici Mauro Fioratti Spallacci. Per questo chiedono una revisione del piano nel rispeto delle proposte del coordinamento per razionalizzare le risorse, poratndo a termine i cantieri già aperti e dando il via alle opere di risanamento laddove sono previste da tempo.
“Nessun presidente di consorzio o dirigente del coordinamento vuole sostituirsi ai rappresentanti dell’amministrazione nella gestione degli affari cittadini, compresa la questione del risanamento delle borgate”: a precisarlo è Silvano De Paolis, Presidente del Consorzio La Gogna, in una nota in cui si rivolge all’Assessore Fioratti Spallacci. “Ci teniamo anche a fargli anche sapere che abbiamo la piena consapevolezza della dimensione delle risorse che saranno necessarie per realizzare il programma di risanamento della periferia apriliana.”
“Nelle sedi del confronto, un confronto frequente, come dice l’assesore, non tiriamo le giacchette per soddisfare questa o quella esigenza di chi partecipa al tavolo, ma operiamo proprio per evitare che prevalga nelle scelte quella parte che tira la giacchetta e che noi teniamo a bloccare per evitare discriminazioni che metterebbero noi in primo luogo in difficoltà rispetto i cittadini delle borgate.”
Le critiche più frequenti sono rivolte “all’azione dell’amministrazione tutta”-come precisa De Paolis-anche se al suo interno ci sono poi responsabilità specifiche di chi ha la gestione in prima persona delle varie problematiche di una città”.
Il problema fondamentamentale sono i finanziamenti, ridotti al minimo, a causa di una poco razionale gestione delle risorse da parte dell’amministrazione. Sempre a detta dei consorzi se quest’ultima “organizzasse meglio il funzionamento del settore che deve rilasciare le concessioni e ottenere il pagamento degli oneri concessori” maggiori sarebbero le risorse disponibili. Secondo i consorzi si fa riferimento, erroneamente, solo a quelle della Regione. Inoltre il sostegmo economico sarebbe notevole-continua De Paolis-se i finanziamenti annualmente riscossi fossero destinati, anziché a interventi generici nella città, esclusivamente agli interventi di risanamento nelle borgate; se nel bilancio comunale si prevedesse anche il finanziamento di opere pubbliche intese anche come opere di urbanizzazione nelle borgate; infine-conclude-se si sviluppasse con maggiore decisione e convinzione una iniziativa verso la Regione, che con i mezzi a disposizione e con il ricorso alla comunità europea, potrebbe incrementare notevolmente le disponibilità finanziarie.”
Il coordinamento dei Consorzi interviene anche sulla scelta delle aree in cui utilizzare i finanziamenti disponibili: “Abbiamo indicato da tempo precisi criteri a cui attenersi per evitare che si facciano discriminazioni, scelte clientelari e scelte dispersive, indicando delle precise modalità, questa volta ritrovate in buona parte nell’articolo dell’assessore: completamento delle opere avviate; interventi in aree i cui i lavori sono facilitati dalla presenza di impianti di depurazione e condotte, anche dei comuni limitrofi, dove si possono utilizzare interventi di compensazione da parte di terzi.” A quanto pare i consorzi avevavo chiesto all’assessore, in più occasioni, restando inascoltati, che “prima della redazione dei piani triennali dei lavori pubblici, per la parte che riguarda il risanamento delle borgate, si sviluppasse un confronto preventivo con il coordinamento, per trovare intese improntate alla razionalità e al migliore utilizzo delle risorse.”
La polemica che si è sviluppata in questi giorni sulla destinazione dei finanziamenti che dovrebbero arrivare dalla legge 6/1007 e dall’assessorato regionale all’ambiente è legata alla volontà di accogliere la richiesta del coordinamento di proseguire su un area con le caratteristiche sopra descritte, una scelta che risale addirittura ad un accordo stipulato all’inizio del 2000, fra l’amministrazione Cosmi, il coordinamento dei consorzi e l’unione borgate. “Quella nostra proposta-spiega De Paolis-rientrava nella logica indicata dallo stesso assessore: non c’entrava nulla la distinzione fra borgate aderenti al coordinamento e altre non aderenti.”
L’accusa rivolta dai consorzi all’amministrazione è di non aver seguito in questi anni le linee sopra indicate: per quato motivo, nonostante i finanziamenti assegnati dalla Regione fin da quel periodo, “nessuna borgata ha visto iniziare e completare la propria rete fognaria”. Un esempio, secondo De Paolis è La Gogna, “la prima in cui si sono state avviate le opere di urbanizzazione con la costruzione di un collettore già nel 2004”. Nel 2014 la borgata non ha ancora visto realizzata la rete fognaria.
Si ribadisce comunque la disponibilità da parte del coordinamento al confronto, con l’obiettivo di trovare intese sul proseguimento del programma di risanamento delle borgate, “unendo gli sforzi per affrontare meglio le tante difficoltà che si incontrano e dare certezze ai cittadini.” Ciò che conta per il coordinamento è il rispetto delle regole, “senza furbizie e clientelismi”.
Melania Limongelli