Ripartono le proteste al Liceo Meucci di Aprilia.
I ragazzi quest’oggi sono usciti dalle lo aule per protestare contro i ritardi nell’inizio dei lavori che la Provincia deve effettuare per rimettere in sesto la struttura.
Le copiose infiltrazioni denunciate ormai da tempo sono ancora lì, senza che nessuno ad oggi sia intervenuto.
Era stato detto agli studenti che lo scorso lunedì la ditta incaricata avrebbe aperto il cantiere, ma dopo una settimana di vana attesa i ragazzi hanno deciso di far sentire la loro voce.
E lo hanno fatto uscendo dalle aule e riversandosi nel cortile della scuola, chiedendo un incontro con la Provincia.
La direttrice dei lavori ed il progettista sono arrivati intorno alle 11.30 ed hanno avuto un incontro privato con i rappresentanti di genitori e studenti e con la Preside Laura De Angelis.
I ragazzi hanno ribadito il loro sentirsi
presi in giro
dai continui ritardi, oggi dovuti al malfunzionamento del camion che doveva trasportare operai e materiali al Meucci.
Una situazione incresciosa che tale è stata definita anche dai responsabili provinciali, i quali hanno assicurato la messa in atti di
un ordine di servizio in cui sarà intimato alla ditta di iniziare al massimo entro due giorni i lavori.
Scaduto questo termine, allora potremo pensare di agire in modo diversi rispetto all’affidamento raggiunto tramite gara.
Fino a quel momento, però, abbiamo le mani legate dalla normativa.
Una normativa che, sempre stando alle parole della rappresentante della Provincia, è stata esplorata fino al limite.
Si è proceduto all’affidamento con l’assicurazione di aprire il cantiere prima dei 45 giorni previsti, con una anticipazione del 20% dell’importo totale (170.000 l’offerta della GECO, aggiudicatrice dell’appalto).
E si era
anche pronti a dare il via ai lavori analizzando in loco il POS (Piano Operativo di Sicurezza, ndr)
documento che risulta ancora mancante.
La volontà dell’Ente Provinciale di sollecitare in ogni modo l’avvio dei lavori ha rassicurato genitori e studenti, che domani dovrebbero regolarmente entrare in classe.
Aspettando che questa vicenda trovi finalmente una conclusione.
di Massimo Pacetti