La messa in liquidazione dell’ASAM (Azienda Speciale Multiservizi) è stata deliberata all’inizio del 2017, ma ancora non si è concretizzata.
Questo ha portato solo all’aumento dei problemi all’interno dell’azienda, soprattutto per quanto riguarda la situazione dei lavoratori.
All’inizio del mese il Sindacato UIL FPL ha indetto un’assemblea seguita ad un incontro con i vertici dell’azienda.
Le due conclusioni espresse dall’assemblea lasciano presagire che la vicenda sia ancora lontana dalla risoluzione:
- Volontà di non accettare il cambiamento del CCNL
- Avviare con l’Azienda le procedure di contrattazione collettiva decentrata del CCNL degli Enti Locali dando, così, piena attuazione allo stesso.
In caso contrario si riserva d’intraprendere dure ed incisive forme di lotta per la piena tutela delle maestranze.
Sicuramente la parte più debole che paga le dure conseguenze per le colpe altrui.
Le proteste sindacali prendono le mosse dalle molte incongruenze rilevate negli atti di messa in liquidazione.
Innanzitutto perché questa soluzione non è stata mai messa in evidenza dal Ministero dell’Economia e delle Finanze:
Dalle verifiche amministrative sull’ASAM – sottolinea il sindacato – non emerge nel modo più assoluto la necessità di porre in liquidazione l’ASAM.
Né, tantomeno, l’obbligo di cambiare il CCNL ai lavoratori.
I guai dell’ASAM sono ben lontani dall’essere risolti.
di Massimo Pacetti