Ancora ombre sul futuro Coop. Il tavolo sindacale si aggiorna

Si è aggiornato al prossimo 30 gennaio il tavolo tecnico aperto lo scorso 19 gennaio tra le organizzazioni sindacali e la direzione di Unicoop Tirreno.

I rappresentanti di Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs hanno nuovamente incontrato la Direzione di Unicoop Tirreno nell’ambito del confronto sulle condizioni della rete commerciale della stessa Cooperativa nell’area sud del Lazio.

Nell’occasione di confronto l’impresa ha ribadito la proposta di chiusura della vertenza nei termini seguenti: procedura di licenziamento collettivo ex L. 223/91 con accettazione incentivata della risoluzione del rapporto di lavoro con 35.000 euro lordi da riproporzionare all’orario di lavoro; apertura della procedura il 21 gennaio 2019 e conclusione della stessa con un’intesa sindacale entro lo stesso mese di gennaio; possibilità di aderire per ciascun singolo lavoratore entro 60 giorni dalla sottoscrizione dell’intesa (i licenziamenti si perfezionerebbero nei successivi 120 giorni); 145 unità presso tutto il personale della rete laziale; autocandidatura al trasferimento presso i negozi della rete commerciale toscana con incentivo di 7.500 euro lordi; possibilità di aderire per ciascun singolo lavoratore entro 60 giorni dalla sottoscrizione dell’intesa in seno alla procedura di licenziamento collettivo; il personale impiegato sia presso i negozi interessati dalle chiusure che dalla riduzione della superficie di vendita; calendario condiviso delle chiusure dei negozi di Pomezia, Velletri, Frosinone ed Aprilia entro marzo 2019 (tranne Aprilia, il cui punto vendita di via Mascagni sarà chiuso dopo la riapertura dell’Ipercoop, prevista entro giugno); il personale impiegato sia presso i negozi interessati dalle chiusure che dalla riduzione della superficie di vendita.

Qualora, a valle della realizzazione di tale intervento, residuassero posizioni in esubero, Unicoop Tirreno ha dichiarato che opererebbe trasferimenti presso i punti vendita della Toscana nella misura dei dipendenti in esubero.

Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS, pur prendendo atto dei tentativi della Cooperativa di trovare una soluzione, hanno ritenuto non condivisibili la quantità di chiusure ed i tempi di attuazione del piano, che escluderebbe il ricorso alla cassa integrazione straordinaria.

L’inadeguatezza di tale piano di gestione degli esuberi risulterebbe anche dal fatto che l’esito certo che deriverebbe dalla sua parziale riuscita sarebbe il trasferimento coatto del personale proveniente dai negozi oggetto di riduzione della superficie di vendita e di chiusura.

I rappresentanti sindacali della triplice hanno quindi richiesto unitariamente di ridurre le chiusure e di fare ricorso alla CIGS, al fine di poter disporre di un congruo numero di mesi per gestire la riorganizzazione della rete commerciale del Lazio e per consentire ai lavoratori che non dovessero optare sia per l’accettazione della risoluzione dei rapporti di lavoro che per il trasferimento economicamente assistito in Toscana di uno strumento utilmente finalizzato alla loro ricollocazione.

Le parti, come detto, si sono aggiornate al 30 gennaio per proseguire il serrato confronto.

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