Per un controllo alla Asl, purtroppo si sa, ci sono delle liste d’attesa lunghissime.
Ma non solo per le persone.
Anche le strumentazioni che necessitano di interventi manutentivi sono costrette ad attendere per essere riparate.
E non sempre le si aggiusta, comportando notevoli disagi per le persone che ne hanno bisogno per effettuare esami diagnostici.
Questi problemi sono stati sollevati dai responsabili del Tribunale per i Diritti del Malato, che da tempo si adoperano per mettere in luce tutte le situazioni negative legate alla sanità pubblica per fare in modo che qualcuno, finalmente, decida di intervenire.
Alcuni casi emblematici:
Nella nostra ASL – spiega il referente Claudio Frollano – abbiamo registrato che uno strumento per l’oculistica di ultima generazione (se confrontato a quello in uso da decenni) è inutilizzabile perché collegato ad un computer obsoleto e rotto.
Uno strumento per ablazione del tartaro rotto, la cui richiesta di intervento è stata fatta da tre mesi, è stato sostituito nel giro di due giorni solo dopo che un utente ha minacciato pesantemente la direzione della ASL.
La quale è quindi dovuta intervenire nuovamente presso l’Ufficio Centrale di competenza.
Sinceramente non c’è un ambulatorio dove tutti i dispositivi in dotazione funzionano.
Il problema, come spesso accade in Italia, è burocratico.
Non esistendo una figura di riferimento per le ditte operanti nell’ambito della manutenzione dei vari macchinari, queste si rivolgono al Direttore Sanitario.
A sua volta, però, il Direttore Sanitario deve contattare l’Ufficio Tecnico Centrale, sia per l’esecuzione di opere di manutenzione che per l’eventuale acquisto di nuove strumentazioni.
Ma a questo punto la macchina si inceppa, il problema rimane in sospeso e spesso cade nel dimenticatoio.
Stessa odissea – spiegano ancora dal TDM – per la sostituzione di strumenti di poche centinaia di euro, quelli il cui rimpiazzo è urgente.
La procedura è così farraginosa che passano settimane, spesso mesi, per avere il rimpiazzo.
In alcuni casi ci si rassegna e se ne fa a meno, con tutti gli inconvenienti del caso.
Per non parlare delle strumentazioni donate da privati ma non registrate, cosa che non ne consente l’utilizzo e nemmeno spese rimborsabili per la riparazione.
Tutti problemi di facile (o almeno non impossibile) soluzione, almeno in teoria.
Ma che al momento creano problemi all’apparenza insormontabili.
di Massimo Pacetti