Il nuovo Palazzo di Vetro, o come molti lo hanno ribattezzato “Il Palazzo Arcobaleno”, in questi giorni, dopo la rimozione dei ponteggi che lo ricoprivano, è uscito allo scoperto e la prima cosa che salta all’occhio è la sua facciata che risulta profondamente cambiata nello stile e nei colori rispetto alla precedente.
La sua ristrutturazione fa parte del piano comunale denominato P.L.U.S. ovvero Piano locale urbano di sviluppo, ed è stato realizzato grazie a finanziamenti per lo sviluppo regionale previsti dalla Comunità Europea.
Ma quello che noi abbiamo voluto fare, come giornale, è andare oltre i bandoni di lamiera che ancora oggi proteggono il cantiere e scoprire cosa si celava all’interno, e soprattutto capire quali erano le profonde novità, oltre quella della scelta del colore, che nascondeva al suo interno.
Per questo motivo ho cercato di carpirne i segreti e soprattutto di scoprire le novità costruttive che hanno portato alla realizzazione di una così profonda ristrutturazione.
Innanzi tutto va detto che lo stesso edificio prima della ristrutturazione era un gigante energivoro appartenente alla classe energetica “G” (> 160 Kwh/mq annuo = > 16 litri gasolio/mq annuo. ndr) ovvero un consumo energetico elevatissimo che comporta una spesa annua anch’essa elevatissima per il solo mantenimento delle condizioni climatiche ideali al vivere quotidiano.
Dopo questi lavori il palazzo rientra nella classe energetica “A” (< 30 Kwh/mq annuo = < 3 litri gasolio/mq annuo. ndr). I benefici che si avranno, saranno sia di tipo economico con un risparmio risparmio per le casse comunali di oltre 15000 €/annui, una riduzione nell’emissione di CO2 di 170.000 kg/annui ed un risparmio dell’energia primaria per il riscaldamento ed il raffreddamento di oltre 90%
Il tutto grazie all’utilizzo di una facciata completamente fotovoltaica che garantirà il fabbisogno di energia elettrica dell’edificio stesso, alla realizzazione di 3 pozzi geotermici ad oltre 120 metri di profondità che garantiscono il fabbisogno energetico per il riscaldamento e raffreddamento dell’edificio stesso. Inoltre sono stati adottati sistemi di isolamento sia dall’esterno con infissi in alluminio e tripli vetri, e isolamento e fonoisolamento interno che ne garantiranno il massimo del risparmio sia economico che in termini di comfort.
Inoltre sul nostro territorio in questo periodo abbiamo visto anche la realizzazione del primo asilo nido comunale, rivolta ai bambini sotto i 3 anni di età.
Lo stesso ospiterà nel prossimo futuro (Dopo l’assegnazione dell’edificio tramite bando di gara) circa 52 bambini divisi in 3 sezioni e darà lavoro a circa 15 nuovi dipendenti.
L’edificio è realizzato completamente in legno con una struttura portante in X-lam (L’X-lam è un sistema costruttivo costituito da pannelli di legno a strati incrociati ed incollati. ndr) con cappotto in fibra di legno e con particolari soluzioni isolanti per la riduzione del fabbisogno termico.
Questo sarà il primo edificio nel Lazio a ottenere la certificazione ambientale CASA CLIMA ORO.
Anche in questo caso le novità costruttive e di produzione del fabbisogno energetico sono la vera novità per il nostro territorio infatti gli impianto idrici prevedono un risparmi notevole nel consumo di acqua, il riscaldamento è realizzato come per il palazzo di vetro mediante un unico impianto a pompa di calore con sonde geotermiche, impianto radiante a pavimento e impianto fotovoltaico per la produzione dell’energia elettrica, con una produzione di oltre 23800 kw/annui.
Questi due edifici saranno nel futuro il fiore all’occhiello della nostra città e sicuramente gli stessi non devono che essere il punto di partenza per una profonda trasformazione e miglioramento degli edifici comunali come scuole e uffici pubblici, ma non ci scordiamo che Aprilia è profondamente cambiata in questi anni e oltre al lavoro svolto fino ad oggi ha bisogno di grossi miglioramenti sia in termini estetici e di cura della città stessa che in termini sociali con aiuti alle famiglie in difficoltà.
Foto e testo di Fabrizio Melocchi