Domani, 8 settembre, ricorre il 75° anniversario dell’ufficializzazione dell’armistizio che permise all’Italia di abbandonare l’alleanza con la Germania nella Seconda Guerra Mondiale.
Ma è anche la data di inizio dell’incubo degli I.M.I.
Il passaggio nello schieramento che fino a pochi giorni prima era considerato avversario, portò i soldati italiani a dover sceglie: o continuare al fianco dei tedeschi o andare contro di loro.
Chi scelse questa seconda opzione fu internato nei lager nazisti, sfruttato e maltrattato dagli ex alleati.
Il loro status – sottolinea Elisa Bonacini, Presidentessa dell’Associazione “Un Ricordo per la Pace” – non fu quello di prigionieri di guerra, bensì di “internati militari”.
Un abile stratagemma di Hitler per sottrarli alla tutela della Croce Rossa Internazionale.
Proprio l’Associazione della signora Bonacini ha dato vita, a partire dal 2011, al progetto “Memoria agli I.M.I.”.
Si tratta di un invito a tutte le famiglie italiane a ricercare tra i ricordi dei propri cari traccia di una eventuale prigionia in questi campi militari.
Questo per permettere di dedicare loro un riconoscimento ufficiale, con la consegna della Medaglia d’Onore I.M.I.
La cerimonia di consegna dell’onorificenza si tiene ogni anno il 27 gennaio, Giornata della Memoria.
Una memoria che riguarda l’eccidio degli Ebrei, ma anche la sofferenza di tanti altri prigionieri della crudeltà nazista.
Per ottenere tutte le informazioni necessarie alle modalità di conferimento della Medaglia I.M.I., è possibile contattare l’Associazione “Un ricordo per la Pace” tramite il numero 328 0751587, o inviando una mail all’indirizzo el.bonacini@gmail.com.
di Massimo Pacetti