Una sponsorizzazione, il che si traduce in una vera e propria “adozione” di una rotonda: accade alla rotatoria nei pressi della Stazione di Campoleone, e potrebbe accadere anche ad Aprilia. Ad articolare tale proposta è un lettore di Sfera Magazine, del quale riportiamo integralmente la lettera indirizzata alla nostra redazione.
“Negli ultimi anni, anche nella nostra città, oramai è prassi consolidata quella di mettere in sicurezza sia tratti stradali a scorrimento veloce che incroci particolarmente trafficati togliendo i semafori a favore delle rotonde. Solitamente si passa da una fase di sperimentazione e se ci sono buoni risultati dal punto di vista della sicurezza e se il traffico fluidifica in modo soddisfacente si passa al progetto e poi alla realizzazione. Questa è la teoria, in pratica non si sa per quale motivo ad Aprilia la realizzazione di grandi o piccole opere urbane hanno bisogno di tempi biblici dove le incompiute sono maggiori di quelle finite, dove si sa quando si inizia ma non è dato sapere quando si termina. Nello specifico caso delle rotatorie, la città è disseminata da orribili abbozzi. Di esempi c’è ne sono tanti”.
“In via Carroceto, zona mercato del sabato, c’è un desiderio di rotonda appoggiato in terra da anni e non si sa ancora per quanto tempo i tecnici dovranno analizzare, valutare i dati per dare il placet alla messa in opera o meno della rotatoria. Pochi metri più avanti e sempre in Via Carroceto una rotatoria è in completo stato di abbandono e sulla stessa fanno bella mostra di sé piante secche ed erbacce alte. Insomma non un bel biglietto da visita per chi entra in città”.
“La rotatoria di via Aldo Moro poi grida vendetta. È stata realizzata in diversi periodi storici, nemmeno fosse una piramide egizia. Dopo aver costruito la prima rotonda si resero conto che era stato creato un tappo Sulla circonvallazione perimetrale della città. Come in una ragnatela, gli autoarticolati e i grossi camion che si avventuravano sull’arteria cittadina si trovavano di fronte ad un imbuto impossibile da attraversare se non forzando e quindi frantumando parte della struttura in cemento e tufo. E’ storia recente la ricostruzione della nuova rotonda di via Aldo Moro. Questa volta è stata allargata in modo da permettere a chiunque di attraversarla, anche il traffico di autoveicoli ne ha beneficiato in fluidità di attraversamento. La realizzazione e la messa in sicurezza della rotatoria anche questa volta è stata parziale. Non sono state effettuate le rifiniture del caso, non vi è traccia di verde, fontane e nessun altro segno decoroso. il decoro urbano comincia dalle rotatorie, queste sono lo specchio della città. Purtroppo però l’assuefazione al brutto come al bello è abbastanza veloce e solo facendo dei paragoni con altre realtà ci si rende conto che viviamo in una città in cui non esiste una cultura del decoro urbano e l’aspetto estetico dei luoghi del vivere comune non è minimamente considerato. Ma la cosa grave della rotonda di via Aldo Moro è che il grosso palo della luce posto al centro della struttura non è funzionante quindi la rotonda e le zone adiacenti diventano assai pericolose nelle ore notturne sia per gli autoveicoli che per i pedoni.E’ evidente quindi che questo continuo stato di stallo in cui versa l’amministrazione ritarda l’esecuzione e la qualità di queste opere di pubblica utilità. L’amministrazione non riesce a stare al passo con le esigenze e la crescita della città”.
Un aiuto però potrebbe arrivare dai privati di buona volontà che si trovano nella posizione e con la disponibilità giuste per realizzare qualcosa di bello per la città. Questi in cambio di “visibilità” potrebbero finanziare interamente una rotatoria attraverso il sistema della sponsorizzazione e garantire la maggiore sicurezza dei cittadini da un lato e il mantenimento del decoro urbano dall’altro. Questo permetterebbe al Comune di risparmiare decine di migliaia di euro che potranno essere investiti diversamente.”