Si è riunito ieri mattina l’Osservatorio Permanente sulla Sicurezza e Legalità.
Al centro della discussione la preoccupazioni dei residenti del quartiere Frassineto riguardo la realizzazione di un campo nomadi nella zona.
La preoccupazione del Comitato è grande, in quanto la problematica si aggiunge ad un degrado già presente nel quartiere.
Degrado derivante dalla mancanza di servizi appropriati nella zona.
La riunione si è resa necessaria, dopo l’acquisto di terreni agricoli da parte di rom.
Terreni che stanno vedendo la realizzazione di opere non conformi alla legge, nonostante l’apposizione di sigilli da parte della Polizia Locale.
A destare maggiore preoccupazione, però, è il continuo via vai di persone che si registra nella zona.
Persone di cui risulta difficile conoscere l’identità.
Inoltre destano preoccupazione anche le condizioni igienico- sanitarie, la presenza di bambini probabilmente non scolarizzati, di minori che guidano mezzi a loro non competenti.
Oltre all’impatto ambientale, molte situazioni delicate emergono da tale realtà.
Motivo per cui il Comitato di Quartiere Frassineto, mostrando grande disponibilità e collaborazione, chiede maggiore sicurezza.
La nascita di suddetta opera abusiva, in sede di riunione, ha sollevato un’altra grande problematica presente sul territorio apriliano: l’abuso edilizio.
A detta del vice sindaco, sul territorio apriliano ci sono circa due mila immobili abusivi e non sanabili.
Per i quali dovrebbe scattare l’ acquisizione a patrimonio comunale con successiva demolizione.
Problema non indifferente, in quanto molti di essi risultano prime case.
Ma non solo, sarebbe un problema anche economico per il Comune, considerando che ogni demolizione avrebbe un costo di 50mila euro.
Costi che il Comune non è in condizione di potersi permettere.
Riguardo il Quartiere Frassineto, il vice sindaco ha affermato che in queste settimane ci sono lavori di riperimetrazione dei nuclei tagliati fuori dal progetto di riqualificazione.
Pertanto invita i proprietari di questi terreni agricoli a non vendere, per non dare appiglio al verificarsi di queste situazioni.
di Anna Catalano