Proposta dal fronte del centrosinistra extraconsiliare per scongiurare la seconda impennata fiscale in pochi mesi ad Aprilia. Si celebra infatti questo pomeriggio un Consiglio Comunale caratterizzato da una vigilia dei veleni dopo che l’annunciata nuova stangata per la tassa sulla nettezza urbana è stata di fatto confermata da una (forse inopportuna, quantomeno maldestra) nota stampa della lista civica “Antonio Terra Sindaco”, investita da decine e decine di commenti al vetriolo.
Il Movap, movimento civico nato l’anno scorso da una scissione in casa Pd, ha predisposto un emendamento in cui propone tre interventi utili per recuperare in bilancio i fondi sufficienti a coprire le spese altrimenti a carico dei cittadini nel saldo Tari. L’emendamento, non avendo il Movap rappresentanti in Consiglio, è all’attenzione di tutto il Consiglio e a disposizione dei consiglieri quale contributo. Con tutta probabilità sarà presentato dai banchi del centrosinistra (Pd o lista Giusfredi).
“Di fronte all’imminente aumento delle tariffe Tari – spiega Lorenzo Lauretani del Movap – che la maggioranza Terra si appresta a deliberare abbiamo predisposto e comunicato a tutti i consiglieri comunali una proposta per evitare l’ennesimo salasso per i nostri cittadini. E’ bene ricordare che il Piano Economico Finaziario della Tari, ovvero quello che determina l’asticella della Tari, passa dai 13.991.517 euro del 2018 ai 14.944.329 del 2019 in altri termini oltre 1.000.000 di euro in più che il sindaco Terra recupera aumentando le tasse ai nostri cittadini che, ed è giusto ricordarlo, quotidianamente differenziano i rifiuti nelle loro case. Sempre dalle carte emerge che oggi la i rifiuti indifferenziati, conferiti alla Ri.da., costano secondo il Pef 3,9 milioni di euro mentre quelli differenziati 6,7 milioni di euro mentre nel 2018 i costi erano rispettivamente di 3,6 milioni di euro e 6,2 milioni. In altri termini nel 2019 per smaltire l’indifferenziato si spenderanno 300.000 euro in più mentre per il differenziato oltre 500.000 in aumento. I restanti maggiori costi, sempre leggendo il Piano economico finanziario, sono imputabili ai c.d. costi generali di gestione. Di fronte a questi dati proponiamo al Consiglio Comunale di bloccare l’aumento attraverso tre interventi: inserire tra le entrate anche i ricavi netti derivanti dalla vendita dei materiali recuperati attraverso la raccolta differenziata per un valore complessivo prudenziale di euro 5000 al fine di tener conto dei costi per la selezione del materiale da riconoscere alla società Progetto Ambiente; avviare un piano straordinario di riduzione dei costi del soggetto gestore società Progetto Ambiente S.p.a. attraverso la definizione di un obiettivo di efficientamento dei costi di produzione pari al 5 % da perseguire con azioni di recupero di produttività dei sui costi operativi quali noleggi, interinali e consulenze al fine di recuperare 403 di euro; incrementare le somme previste di ulteriori 000,00 di euro senza pregiudicare la verdicità delle previsioni anche tenendo conto che nel 2018 le somme recuperate dall’evasione sono state pari a 2,8 milioni di euro. Attraverso questi interventi possiamo evitare di aumentare le bollette per le nostre famiglie e rendere più efficiente il servizio di gestione dei rifiuti”.