Benessere ambientale nell’ambito domestico.

L’Architetto Viglietti ci parla del benessere termico ed igrometrico della casa nell’ambito della ristrutturazione.

In questo articolo verrà posta l’attenzione su alcuni accorgimenti legati al benessere termico ed igrometrico della casa nell’ambito della ristrutturazione.
Negli ultimi 5 anni ho riscontrato molta attenzione per la sostituzione degli infissi e poca all’aspetto termo igrometrico della casa, ossia all’ottenimento di un giusto equilibrio tra temperatura interna ed umidità. Tale equilibrio lo si ottiene con un giusto mix tra coibentazione della casa, isolamento, sistemi di riscaldamento, sistemi di ricambio e ricircolo dell’aria. Ad una casa provvista di infissi energivori, ossia termicamente disperdenti, gli andiamo a sostituire gli infissi con quelli “stagni” a taglio termico, non è detto che l’ambiente interno risulti termo igrometricamente equilibrato. comfort-termico

Proviamo ad immaginare se ad un’autovettura del 1975 mettessimo l’aria condizionata, i freni a disco e l’iniezione elettronica, siamo sicuri che la macchina andrà meglio?
Prima la “sig.ra Maria” si accorgeva che nella casa c’era troppo vapore acqueo perché i vetri (mono strato) avevano “la condensa”, quindi apriva la finestra per ventilare l’ambiente. Oggi con gli infissi a taglio termico la casa risulterà stagna, non si vedrà più la condensa, ma l’umidità interna sarà sempre presente e non visibile.

Considerando anche che una famiglia di tre persone produce indicativamente 6 litri di acqua al giorno (sotto forma di vapore acqueo, quindi di umidità), i quali se non vengono costantemente eliminati con adeguati ricambi d’aria, potrebbero andare a formare quelle macchie nere sui muri, la muffa, che capita di vedere nelle case nuove o appena ristrutturate nelle quali sono presenti gli infissi stagni.

Questo fenomeno avviene perché l’umidità interna della casa ha superato l’85% e venendo a contatto con superfici fredde creerà la condensa, ma dove?
Non più sui vetri poiché ora sono multistrato e isolati, ma ad esempio sulle pareti dietro gli armadi (dove l’aria calda non può arrivare e ristagnano sacche di aria fredda) peggio ancora se le pareti sono esposte a nord o est, dove gli strati di aria stagna sono più freddi, facendola “condensare” sul muro creando così la muffa.

Altri punti critici possono essere gli angoli delle pareti esposte a nord, tra muro e solaio, sui “ponti termici” come pilastri non isolati, pareti sottili, come quelle sotto le finestre, oppure ancora nei bagni sulla parete esterna nell’angolo tra muro e solaio.
Se prima una casa per essere riscaldata aveva bisogno di 200 watt/mq ed ora solamente di 60 watt/mq vuol dire che è stato migliorato l’aspetto energetico dell’immobile ma allo stesso tempo non è detto che sia stato migliorato il benessere termo/igrometrico globale della casa.

La normativa UNI EN 15251:2008 da delle disposizioni in merito ai ricambi d’aria, consigliando un tasso di ricircolo compreso tra 0,5 e 0,7 vol/h in presenza di persone. La UNI 10339, invece, rapporta il ricambio dell’aria sulla base della funzione della stanza e al numero di persone che la occupano.
Alla luce di queste informazioni in una casa con infissi a taglio termico, sistema di riscaldamento a termosifoni e pareti non coibentate, aprire le finestre la mattina non è sufficiente. Quando ci si approccia ad una ristrutturazione energetica occorre tener presente che, modificare un componente tecnologico può avere delle ripercussioni sulla salubrità generale, per questo occorre avere una visione più organica dell’intervento.

Quindi va bene cambiare gli infissi, anzi è un ottima cosa, ma occorre prima verificare se le pareti sono adeguatamente coibentate, garantire i corretti ricambi d’aria orari al fine di mantenere l’umidità al’65% con una temperatura di 18° (condizione di benessere termo/igrometrico) se la tipologia (o tecnologia) di sistema di riscaldamento è rispondente alle abitudini e alle caratteristiche della casa.

Sfortunatamente non c’è una soluzione ottimale per tutte le situazioni poiché le combinazioni tra infissi, cappotto termico delle pareti, tipologia di riscaldamento, esposizione della casa e tipologia costruttiva, sono molteplici, ma ci sono delle buone pratiche da seguire, come: arieggiare sempre gli ambienti dove si produce vapore, utilizzare dei deumidificatori, munirsi di bocchette di ventilazione, meglio se meccanizzate e connesse a dei sensori termo igrometrici.

Queste possono essere delle soluzioni “tappa buchi” ma comunque un beneficio lo arrecano, la vera soluzione sarebbe fare una progettazione organica dell’involucro edilizio (muri più infissi) del sistema di riscaldamento in funzione dell’organizzazione interna della casa e del suo orientamento.
Cambiare gli infissi è un ottima cosa e fa risparmiare sulla bolletta del gas, quello su cui pongo l’attenzione è di vedere la casa in modo più organico ponendo l’attenzione non solo sull’abbattimento dei costi di riscaldamento ma anche sull’importanza di vivere in ambienti salubri ed equilibrati.

Architetto Alessandro Viglietti

AVS Studio
Indirizzo: Via Nettunense, 86a 00040 Campoleone
Telefono: 392 307 4404
Sito web: www.alessandroviglietti.it

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