Il governo Monti era intenzionato a prorogarli ancora, probabilmente fino al 2020
Di questi tempi si parla molto del tema ambientale, del rispetto per la natura che ci circonda e dei sistemi tecnologici che ci permettono di guadagnare in salute e, nel contempo, di ridurre le spese.
In che modo possiamo farlo?
La buona notizia riguarda gli incentivi statali sulle abitazioni ecologiche: in precedenza erano stati prorogati fino a fine 2012 e il governo Monti era intenzionato a prorogarli ancora, probabilmente fino al 2020, in modo da far rispettare le normative dell’Unione Europea sull’utilizzo delle energie, in particolar modo sugli immobili e le autovetture.
Ma quali sono gli interventi per ottenere l’agevolazione fiscale sulle case? La riqualificazione energetica sugli edifici già esistenti (massimo 100mila euro); la copertura dell’edificio: infissi, pareti, finestre, relativi ad edifici esistenti; posizionamento di pannelli solari; la sostituzione dell’impianto di riscaldamento invernale.
Parte degli incentivi è volta ad ampliare il mercato delle auto elettriche, mercato che, se riuscisse ad arrivare ad un 10% del totale di quello automobilistico, porterebbe l’Italia a risparmiare fortemente sul consumo dei carburanti – si parla di 5 miliardi di euro l’anno – a favore di un minore impatto ambientale, si registrerebbe, di conseguenza, un aumento dei posti di lavoro (circa 35000 nuovi posti) e infine ci sarebbe una riqualificazione del nostro Stato, con conseguente aumento di credibilità all’estero e quindi di investimenti sul nostro territorio.
Per quanto riguarda le automobili, gli incentivi sono già stati prorogati a tutto il 2013 ed arrivano a coprire fino a 5000 euro per chi affronta l’acquisto di un’auto elettrica o ibrida
Di seguito un pratico elenco degli incentivi attualmente disponibili:
• 5.000 euro per vetture con emissioni non superiori a 50 g/Km CO2 (per il 2013)
• 1.200 euro per vetture con emissioni tra 50 g/Km CO2 e 95 g/Km CO2 (per il 2013)
• 4.000 euro per vetture con emissioni non superiori a 50 g/Km CO2 (per il 2014)
• 1.000 euro per vetture con emissioni tra 50 g/Km CO2 e 95 g/Km CO2 (per il 2014)
• 3.000 euro per vetture con emissioni non superiori a 50 g/Km CO2 (per il 2015)
• 800 euro per vetture con emissioni tra 50 g/Km CO2 e 95 g/Km CO2 (per il 2015)
Cosa manca affinché tutto ciò possa essere realmente attuabile e stimolante per chi compra? Innanzitutto una rete di impianti di ricarica elettrica ben distribuita sul territorio, evenienza a cui l’attuale governo tecnico sta cercando di rimediare grazie a un accordo con le case automobilistiche tedesche Smart e Daimler; poi, una politica dell’informazione, che punti a sensibilizzare i cittadini sull’importanza delle energie rinnovabili e pulite, sia per la salvaguardia dell’ambiente sia per l’effettivo risparmio economico. Un passo in avanti per tutti.
Fabio Bendetti