Come riqualificare la propria casa
Azzerare i consumi, migliorare il comfort abitativo e risparmiare
Riqualificare la propria casa. Questo è l’obiettivo per azzerare (o quasi) i consumi e scalare dalle tasse le spese sostenute per migliorare il confort abitativo. Gli elementi necessari sono quelli relativi alle emissioni di CO2, il risparmio sui costi di riscaldamento/raffreddamento, la voglia di abitare in ambienti non inquinanti. Una scelta possibile sia per abitazioni mono o plurifamiliari che per condomini o appartamenti e soprattutto a prezzi sostenuti. Gli accorgimenti per far diventare la propria casa risparmi osa non mancano. E oggi sono stati incentivati ancora di più.
Dal primo luglio scorso, infatti, sulla spinta della direttiva europea sull’efficienza energetica dell’edilizia, nei contratti di compravendita è obbligatorio esibire (o richiedere) la certificazione energetica che attesta quanta energia una abitazione di qualunque genere disperde, basti pensare che oltre l’80% del patrimonio edilizio italiano disperde energia in grandi quantità. Col certificato energetico si stabilisce, così, il livello di consumo dell’immobile, catalogandolo in una classe di appartenenza. La prima regione che si è dotata di un ente in grado di certificare l’efficienza energetica è il Trentino Alto Adige, che si è dotata, nel 2002 di un’agenzia “Casaclima”, che dispone di un vero e proprio schema nazionale per qualificare le abitazioni. Lo schema consta di una classifica degli indici termici che va dalla “Classe Oro”, con un consumo massimo inferiore a 10 kWh/mq (ovvero un litro di gasolio o 1 metro cubo di gas per riscaldare 1 mq di casa), fino alla classe “G”, che è la soglia minima di efficienza energetica di un’abitazione europea, equivalente a un valore di 160 kWh/mq. L’unica regione che ha seguito i passi del Trentino Alto Adige è stata la Lombardia, dove è stato istituito il Cened, un ente autonomo autorizzato dalla Regione.
Se però da un lato mancano ancora cultura e informazione sull’argomento, dall’altro scarseggiano tecnici che siano in grado di certificare e proporre riqualificazione adeguate.
A livello pratico queste riqualificazioni possono essere fatte applicando un cappotto di coibentazione delle pareti, per esempio, o anche 4 centimetri di intonaco alle pareti in modo da abbassare il consumo di energia immediatamente. E’ possibile agire sul tetto o sulle solette utilizzando isolanti in grado di creare lo spazio per una ventilazione naturale, ma anche cambiando gli infissi, le porte esterne o il sistema di riscaldamento. I costi si aggirano intorno ai 250 euro al metro quadro, ma si può arrivare anche a 4/500 euro, in base a quello che si vuole ottenere.
Maria Adamo