Alzi la mano chi è a conoscenza dell’esatto significato della parola “domotica”. Esclusi i super-appassionati di tecnologia e gli ingegneri elettronici, sicuramente pochi. Di certo si sa che, tra le tante materie tecnico-scientifico attualmente in voga, è forse quella da cui ci si attendono i magiori miglioramenti della qualità della vita. Per introdurci meglio a questa materia entusiasmante abbiamo incontrato Mauro Lattuada, A.d. e socio fondatore di DOMOSTYLE, giovane società milanese che opera in questo settore modernissimo già da qualche anno.
Dott. Lattuada, come sarà la casa di domani?
Sarà un’abitazione che consumerà meno e meglio. Sarà sicura per noi e per i bambini che potranno infilare le dita nella presa della corrente senza pericolo. Sarà una casa in grado di abbassare le tapparelle quando inizia un temporale, calda d’inverno e fresca d’estate consumando poco e specialmente con un minimo impatto ambientale. Si prenderà cura delle persone anziane, tenendole in contatto con figli e nipoti anche a distanza e che veglierà sui bambini, con telecamere che permettono di sorvegliarli dalla cucina o dal salone mentre dormono tranquilli nel proprio lettino. E soprattutto, sarà una casa che verrà incontro, finalmente, ai portatori di handicap permettendogli di abbattere le barriere che avrebbe una casa normale.
Ma una casa siffatta è un lusso?
Un impianto domotico costa mediamente il 30% in più di un impianto elettrico tradizionale. Ma, oltre allo sgravio fiscale del 55% in 3 anni, consente un immediato risparmio sui consumi energetici (circa il 35%), aumenta enormemente la sicurezza ed riduce quasi a zero i rischi ed i costi di eventi negativi quali sbalzi di tensione (elettrodomestici sicuri), incendi, fughe di gas, allagamenti. Particolari sensori, infatti, sono in grado di riconoscere il problema ed agiscono automaticamente di conseguenza. Ad esempio, interrompendo l’erogazione di energia elettrica e di gas in caso di fuga di gas appunto, interrompendo il flusso idrico in caso di rottura delle tubazioni o di rubinetti lasciati aperti, lanciando l’allarme ed azionando l’idoneo dispositivo in caso di incendio, ecc.
Ma saremo schiavi dell’elettronica? E chi sarà in grado di farla funzionare?
La domotica è nata per aumentare la sicurezza, il risparmio energetico e complessivamente la qualità della vita. Le applicazioni domotiche devono essere necessariamente “user friendly”. Un volta impostate vanno da sole e la successiva, eventuale modifica delle impostazioni iniziali, sarà davvero semplice ed intuitiva. Inoltre, l’unico “cervello”, controlla le decine di applicazioni, suddividendole in piccoli gruppi (di circa tre), in modo tale che in caso di guasto ad esempio, magari non riuscirò ad alzare la tapparella ma sarò comunque in grado di cucinare senza pericolo che il forno mi faccia saltare il contatore perché è accesa anche la lavatrice e fare una doccia calda e rilassante. Insomma, niente lussi e fantascienza ma tanta sicurezza e comfort abitativo con il massimo risparmio energetico.
Per saperne di più, visitate il sito: www.domostylesrl.it
Dott. Federico Rinaldi