Già in precedenza ci siamo occupati della sindrome dell’edificio malsano, intesa come l’insieme di riflessi, più o meno insidiosi, sulla nostra salute, determinati dall’utilizzo di materiali sintetici e tossici nella costruzione, nelle finiture e negli arredi dei nostri edifici (case, uffici, scuole, palestre, alberghi, ospedali, ecc).
Uno tra quelli che merita una particolare attenzione è la pittura dei muri. Il contatto epidermico e quello per inalazione delle sostanze volatili di cui sono per gran parti composti può generare, nel caso di prodotti sintetici, dai sintomi più leggeri come asma e allergie, fino ai carcinomi a fegato, vescica e polmoni.
Nel caso, invece, di pitture naturali, questi problemi vengono evitati ed a ringraziare non sarà solo la nostra salute, ma anche l’ambiente ed i nostri muri. Senza rinunciare a nulla sul fronte della performance estetica.
Ma come si fa a distinguere una tinta naturale da una sintetica? Le etichette, come al solito, ci aiutano ben poco e spesso risultano fuorvianti. Adeguarsi alle prescrizioni minime di legge, condizionate e manipolate dalle potenti lobby dell’industria chimica, non assicura la salubrità del prodotto. Come al solito, occorre farsi una piccola cultura personale. Per quel che qui è possibile fare, vediamo di analizzare gli aspetti salienti di cui tener conto:
• Permeabilità al vapore: misura il grado di traspirabilità della pittura. Si misura attraverso il parametro MU. Più esso è piccolo e più il prodotto sarà traspirante. Le resine acriliche, oltre ad avere maggiori esalazioni di composti organici volatili, presentano problemi di cariche elettrostatiche. Creando un film plastico, ionizzano l’aria e attirano la polvere. Inoltre, non permettendo alla parete di respirare, presentano enormi problemi di distaccamento dovuto all’effetto del vapore che cerca di transitare dall’interno verso l’esterno della muratura.
• Atossicità e biodegradabilità: direttamente collegate alla tutela della nostra salute e all’impatto ambientale. Le pitture sintetiche, nel confronto, ne escono umiliate.
• Presenza di Solventi Organici Volatili (VOC): presenti spesso anche nelle pitture che si dichiarano “bio” o “eco” solo perché a base d’acqua, sono i principali responsabili di insidiosissime patologie a carico dell’apparato respiratorio, del fegato e direttamente o indirettamente ricollegabili alla genesi di alcune forme tumorali. I VOC, infatti, sono tra i maggiori responsabili del buco dell’ozono e della conseguente dilagante insorgenza del cancro della pelle.
• Indicazioni in etichetta: sono fondamentali. Ricercate sempre i parametri MU (il cui valore di guardia è uguale a 8) e VOC (mai superiore a 3g per litro); se li trovate in concentrazioni superiori, cambiate prodotto; se non ne trovate le indicazioni iniziate a sospettare. Chi non dichiara ha qualcosa da nascondere!!
Dott. Federico Rinaldi