Come anticipato nel precedente articolo in questo e nel prossimo tratterò l’argomento in merito al risparmio energetico attivo e passivo.
Per passivo si intendono tutti i sistemi e le tecnologie che permettono una diminuzione dei costi di gestione energetici di una casa, sia per il riscaldamento invernale che per il rinfrescamento estivo, questo perché una casa ben coibentata risulterà più fresca d’estate e più calda d’inverno.
Nell’ambito del passivo le cose più importanti sono gli infissi, di cui abbiamo parlato nell’articolo n.3, la coibentazione delle pareti e della copertura. Lo scopo finale che si ha quando si isolano le pareti è portare lo sfasamento tra le 8 e le 12 ore di.
Lo sfasamento (ϕ) è la differenza di tempo che intercorre tra l’ora in cui si ha la massima temperatura sulla superficie esterna di una parete e l’ora in cui si ha la massima temperatura sulla superficie interna.
Immaginate di avere uno sfasamento di 4 ore, ad agosto vi trovereste ad avere alle 17.00, sulla superficie interna delle pareti, la stessa temperatura che avevate alle 13.00 su quella esterna,trasformando il muro in una piastra per cuocere.
Tale fenomeno porta così al surriscaldamento della parete interna e quindi di conseguenza dell’ambiente domestico, l’occupante quindi per bilanciare la temperatura interna dovrà accendere il condizionatore. Questo avviene perché la massa più calda (la parete) cede calore alla massa più fredda (l’interno della casa), andando nello specifico: la parete cede calore all’interno della casa. Se lo sfasamento fosse stato di 12 ore la massa calda (il muro) non avrebbe ceduto il calore all’interno della casa ma lo avrebbe scambiato con l’esterno poiché è all’esterno che c’è la temperatura più bassa salvaguardando il benessere interno dell’abitazione. Questo fenomeno di cessione del calore avviene per una questione fisica, un corpo più caldo cede calore ad un corpo più freddo. Questa è la spiegazione, semplificata, del perché una buona coibentazione permette di avere un cospicuo risparmio economico in bolletta.
Andando ora sul lato pratico vi descriverò le tipologie di coibentazione e come si suddividono:
Coibentazioni orizzontali,copertura del fabbricato o solaio.
Coibentazioni verticali, i muri perimetrali.
Queste due macro categorie si possono suddividere in:
Coibentazioni continue: sono le coibentazioni che vengono applicate sulle superficie con medesime caratteristiche, esempio la coibentazione che si applica su un muro in tufo
Coibentazioni discontinue: sono gli elementi isolanti di superficie limitata, ad esempio i pilastri e le travi, oppure la muratura sotto la finestra che solitamente ha uno spessore esiguo.
Tutte queste tipologie di coibentazioni possono essere applicate sia sul lato esterno della facciata che su quello interno, non nascondo che in ambedue le situazioni applicare la coibentazione presenta delle criticità nell’ installazione a seconda delle caratteristiche dell’edificio.
La soluzione migliore è applicare la coibentazione sul lato esterno in modo da evitare che il caldo ed il freddo passino subito per i muri.
La coibentazione inizia ad essere efficace solo per spessori di minimo 4 cm, ma è consigliato utilizzare come spessore il 6 cm, perché è a partire da questo spessore che si percepiscono i benefici durante l’estate e l’inverno. La cosa che però spesso viene sottovalutata è la coibentazione delle superfici discontinue, poiché in sede di lavorazione nell’ambito del cantiere si tende a dare maggior importanza alle grandi superfici estese, come le pareti e minore importanza alle superfici discontinue che però nel bilancio energetico del fabbricato occupano la medesima importanza.
Era consuetudine fare le pareti sotto le finestre più sottili per poi inserirci all’interno il termosifone, questo comportava che il termosifone fosse posto in aderenza ad una parte estremamente disperdente (ossia sottile e non coibentata) provocando una dispersione termica del termosifone verso l’esterno, in sostanza il termosifone veniva parzialmente utilizzato per scaldare l’esterno della casa.
Quindi è in corrispondenza di questo tipo di superfici che occorre implementare la coibentazione al fine di mantenere il calore prodotto all’interno della casa. Ancora meglio se dietro il termosifone fosse posto uno strato coibentate rifinito da un sottile strato termo-riflettente.
Il pannello termo riflettente per i termosifoni porta innumerevoli vantaggi all’interno dell’abitazione, andando infatti ad isolare innanzitutto il radiatore dalla parete di appoggio, limitando quindi le dispersioni, ed allo stesso tempo, lo strato di alluminio presente sulla coibentazione reindirizza verso l’interno della stanza la componente di irraggiamento che produce il termosifone. Difatti il termosifone scalda l’ambiente per convenzione e per irraggiamento ambedue i fenomeni sono prodotti dal calore che rilascia l’acqua calda che circola al suo interno.
L’altro elemento a cui tengo sottoporre alla vostra attenzione è il problema dell soglie delle finestre, ossia il così detto “davanzale della finestra”, esso è un elemento unico in marmo che viene posizionato nella mezzeria della muratura perimetrale dell’abitazione e sul quale viene poi fissato il serramento. Questa tipologia di lavorazione è ormai divenuta canonica ed abituale ed allo steso tempo rapida.
Il marmista deve semplicemente realizzare un unico elemento in marmo, che successivamente viene posato dall’ impresa, la quale avrà poi a disposizione un appoggio solido su cui fissare il serramento. In questo caso però l’utilizzo di un unico elemento che collega l’esterno dell’abitazione direttamente con l’interno senza frapporre alcun altro materiale fa in modo di creare un collegamento diretto tra l’interno e l’esterno, ossia un ponte termico, il quale è amplificato dalle caratteristiche intrinseche della pietra che per natura è fredda.
Le conseguenze sono una dispersione energetica e la formazione di condensa, quindi muffe nelle adiacenze della soglia.
La soluzione più semplice, ed economica, per risolvere il problema del ponte termico generato dal davanzale in pietra passante, sarebbe quello di rimuoverlo e frazionarlo,ossia creare due elementi, di cui uno esterno (davanzale) ed uno interno (controdavanzale).
Tra i due elementi andrebbe poi posizionato dell’isolante, in modo da creare una netta separazione tra i manufatti ed eliminare così il ponte termico. Queste sono le criticità che si riscontrano di solito negli immobili da ristrutturare, ed allo stesso tempo una volta sistemati permettono di avere un ambiente sicuramente più coibentato e meno disperdente
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