“Il comfort, la bellezza dell’imperfezione, il fascino degli oggetti rovinati dal tempo uniti al piacere di una vita semplice e pratica: questi sono i fondamenti di ciò che oggi conosciamo come lo stile Shabby Chic”– così si apre il libro di Rachel Ashwell, regina indiscussa dello Shabby Chic, la talentuosissima designer che ha dedicato un intero volume a tale tendenza.
Cos’è lo stile shabby chic? Coniato per la prima volta dalla rivista The World of Interiors nel 1980, il termine divenne popolare negli Stati Uniti negli anni ’90, declinandosi in differenti stili e varianti nei centri culturali metropolitani sulla costa occidentale d’America, in particolare Los Angeles e San Francisco. Non del tutto nuova nel Vecchio Continente, tale tendenza fu influenzata dalle culture europee mediterranee, in particolare provenzali, toscane e greche. Letteralmente “elegante trasandato”, lo shabby chic è uno stile di arredamento che privilegia mobili e oggetti vecchi e usurati dal tempo, ma che non possono essere classificati come oggetti d’antiquariato.
Lo stile shabby chic si caratterizza per i colori chiari: bianco, avorio, crema, sabbia, carta da zucchero, le tinte pastello in genere. Senza travolgerlo, lo stile shabby chic può inserirsi in qualsiasi contesto d’arredo, sia quelli più tradizionali che quelli contemporanei, donando un irresistibile sapore vintage.
Romantico ed elegante, emana un’atmosfera eterea e sofisticata, accogliente e sognante, raccontando di tempi antichi; dona un tocco di magia agli oggetti dando l’impressione di vivere sulle nuvole, in un altro mondo, in un ambiente soft ed ovattato, molto rilassante.
In generale si fa molta confusione riguardo allo shabby chic, spesso declinato in molte varianti quali il cottage chic, beach cottage chic (sulle tonalità dell’ azzurro), il french chic o country chic e quello gustaviano svedese. Bisogna per questo fare alcune precisazioni. Prima di tutto lo Shabby Chic non è propriamente un design, una forma di mobili, tipica di una certa epoca o cultura, bensì una tipologia di pittura che si applica sui mobili, solitamente chiara, bianca o pastello, decapata e sbiadita, grazie al quale il mobile assume quel tipico aspetto “rovinato” e “datato”.
Un mobile shabby vero e proprio è un mobile vecchio, non reso “shabby” dalla restaurazione, ma rovinato dal tempo. Mentre un “mobile shabby chic” è solitamente un arredo di legno reso shabby dalla restaurazione, precisamente decapato. La decapatura è una tecnica francese decorativa, le cui origini fra l’altro risalgono all’epoca di Luigi XV, utilizzata per donare quel tipico effetto anticato, old fashioned e finto trasandato, tipico dello shabby chic. Applicata prevalentemente al legno, viene utilizzata anche su superfici di cartone, metallo o ceramica.
Spesso però si tende a confondere tale stile, di cui ne esistono diverse varianti. Innanzitutto occorre distinguerlo dal country chic che, invece, è una forma vera e propria di arredo, un design, quello provenzale (definito anche French Chic), non necessariamente bianco, e non una tecnica di pittura sul mobile. Letteralmente “campagnolo elegante”, connota anche mobili nuovi, non usurati dal tempo: ciò che distingue i mobili country chic è la forma, solitamente squadrata. Al contrario gli arredi Shabby Chic presentano i segni del tempo, squadrati o morbidi, devono essere rovinati e sbiaditi.
Shabby è anche una filosofia del riciclo e del recupero, uno stile che possiamo ricreare nei nostri ambienti: basta mescolare sapientemente il vecchio e il nuovo, e senza troppe precise rifiniture.
L’arredo Shabby Chic non valorizza solo i mobili ma anche tutti gli accessori: servizi di piatti in porcellana con motivi floreali da mettere in cucina, utensili di latta che si possono abbinare a tutti gli ambienti, dalla cucina al bagno fino alla sala da pranzo, cuscini e candele bianche, fiori freschi, come ortensie, rose e lavanda, lampadari classici, di ferro con le gocce di vetro o cristallo, quadri a tema rustico o bucolico, con fiori, campi e animali da cortile. Immancabili le gabbiette per gli uccelli, usate come sopramobili e decorate con i fiori. Per quanto riguarda i tessili, nell’arredamento shabby chic troviamo lino o cotone, i pizzi e tessuti floreali: sono perfetti i vecchi centrini ad uncinetto della nonna, i cuscini ricamati, i copriletti di ciniglia, i runner di cotone ricamati, tutto rigorosamente bianco. Un ruolo fondamentale è svolto dalla luce naturale: da risalto ai colori tenui dei mobili, donando un’atmosfera di pace e serenità.
Melania Limongelli