Quali le procedure da seguire, i tempi e le modalità
Dopo aver parlato, il mese scorso, delle novità economiche che sarebbero potute scaturire dal “Piano casa” varato dal Governo e dalle Regioni ora vogliamo fare una breve panoramica sul “Piano Casa della REGIONE LAZIO”:
• Semplificazione delle procedure e snellimento della burocrazia;
• Premio di cubatura sia per edifici residenziali che per quelli agricoli, artigianali e produttivi in genere;
• Interventi di demolizione-ricostruzione incentivati, finalizzati a porre un freno al consumo del territorio e come strumento per la riqualificazione di zone pregiate sia dal punto di vista energetico che ambientale, in particolar modo per la fascia del litorale;
• Nuove possibilità di intervento per la Regione per far fronte all’emergenza abitativa per mezzo di piani di programmazione di edilizia residenziale agevolata.
Questi, in sintesi, i quattro punti cardine del piano casa del Lazio che è strumento anche per reperire zone dove costruire le case popolari. Ma quali procedure seguire? Quali costi bisognerà sostenere per, tasse, istruttorie e bolli vari? Quali permessi sarà necessario ottenere e, soprattutto, quali sono limiti entro cui sarà effettivamente possibile muoversi? Cerchiamo di capire cosa è possibile fare e cosa cambia nel caso più comune e diffuso, ovvero per un privato cittadino che intendesse ristrutturare ed ampliare la sua abitazione.
Quali tipi di intervento edilizio regolamenta e per quali immobili: Interventi di ampliamento e sostituzione edilizia (demolizione di almeno il 75% e ricostruzione) di immobili completati alla data di entrata in vigore della legge regionale (21 agosto 2009). Interventi edilizi consentiti: Ampliamento del 20% di volume o superficie utile per edifici residenziali unifamiliari e plurifamiliari, le case famiglia di volume non superiore a 1000mc. L’ampliamento massimo è di 200mc o 62,5 mq. Ampliamento del 10% di superficie utile per edifici non residenziali per artigianato, piccola industria ed esercizi di vicinato di superficie utile non superiore a 1000mq.
E’ obbligatorio mantenere la stessa destinazione d’uso per almeno 10 anni dopo l’ampliamento e provvedere al miglioramento dei consumi energetici e ridurre l’impatto ambientale. Modalità e prescrizioni per la disciplina degli interventi: solamente in adiacenza all’edificio esistente. Sono escluse le sopraelevazioni tranne che per il recupero a fini abitativi il sottotetto della pendenza massima del 35%.
Assicurando i distacchi di legge (5ml dal confine e 10ml dal filo dell’abitazione prossima). Nelle zone sismiche, previa acquisizione di certificazione antisismica ed adeguamento antisismico. Mantenendo la destinazione d’uso per 5 anni (in caso di abitazione). Demolizione e ricostruzione: ampliamento del 35% di volume o superficie utile per edifici residenziali se la demolizione del fabbricato esistente è fatta per almeno il 75%. Infine non è possibile aumentare l’altezza.
Arch. Massimiliano Amati