L’aumento dei casi di ipoattività sessuale, dovuta a calo del desiderio riguardante le donne, ha ispirato una ricerca con risultati abbastanza singolari. Da quanto emerge da uno studio dell’Università del Michigan pubblicato sulla rivista Journal of Sexual Medicine, sembra infatti che vi sia una relazione diretta tra la quantità di ore sonno e il livello di desiderio sessuale. La chiave per risolvere il problema potrebbe essere quindi dormire un numero di ore adeguato. Lo studio portato avanti da David Kalmbach e colleghi del Dipartimento di Psichiatria della Scuola di medicina dell’Università del Michigan (Ann Arbor, Usa) su 171 donne, ha rivelato una correlazione tra ore di sonno e desiderio sessuale. La ricerca non ha però spiegato il motivo di tale correlazione per cui possiamo dedurre che le ore di sonno influiscono sulla “ricarica” mentale delle donne, abbassando il livello di stress e riequilibrando l’assetto ormonale.
Il sonno è strutturato in fasi ben determinate e queste fasi si sviluppano mediamente in 6-8 ore. Il sonno “qualitativamente” buono deve completare tutte le fasi fino a giungere ad una fase detta “REM” quando il cervello si pone letteralmente in stand-by, si abbassa ogni difesa e si ricarica letteralmente la capacità di elaborazione cerebrale. Dormire poco, o in modo non continuativo, non permette di usufruire pienamente di questa fase di ricarica.
Il Dott. Giuseppe Di Maria, psicologo e consulente in sessuologia clinica, ci segnala anche altre ricerche già condotte sull’argomento aiutandoci a comprendere meglio quanto un buon sonno possa contribuire ad ottenere risultati positivi nell’intimità, sottolineando che le cause non sono strettamente fisiologiche.
L’ipoattività sessuale non sembra comunque essere una prerogativa esclusivamente femminile. Una precedente ricerca della Chicago University sugli uomini aveva dimostrato che un sonno insufficiente abbassa il livello di testosterone e di conseguenza il desiderio sessuale. Possiamo quindi affermare che il sonno è una delle componenti basilari nelle dinamiche alla base del desiderio sessuale sia maschile che femminile e può intervenire influenzando fisiologicamente e psicologicamente una persona, uomo o donna che sia.
I fattori fisiologici implicati nell’equilibrio ormonale sono vari e diversi a seconda del genere. L’uomo ha una soglia di desiderio più elevata per l’influenza del livello di testosterone e le donne subiscono l’influenza altalenante del ciclo mestruale. In entrambi i sessi però lo stress, espresso in quantità di cortisolo, prodotto dalla interazione tra ipotalamo, ipofisi e surrene in combinazione con fattori psicologici legati ad umore, ansia e percezioni, è un vero e proprio inibitore sessuale. E’ chiaro che il sonno regolare è uno dei rimedi principali contro lo stress, ma non è l’unico. Le frustrazioni, le repressioni, i condizionamenti di ogni tipo rimangono le principali cause d’influenza del desiderio sessuale per i due sessi, a queste cause si può fronteggiare con una alimentazione sana ma non proibitiva, con movimento e soprattutto con momenti di puro benessere attraverso rilassamento muscolare, massaggi, idromassaggi, cure termali, ecc. Staccare dalla routine quotidiana può rivelarsi un vero e proprio ricostituente psicologico. L’ipoattività sessuale è figlia dello stress quotidiano. L’obiettivo principale di ogni persona dovrebbe essere quindi di equilibrare il più possibile situazioni di forte stress, per evitare tanti piccoli squilibri che potrebbero, con il tempo, creare delle reazioni a catena difficilmente recuperabili.
Alessia Locicero
per un basso desiderio sessuale (sia nella donna sia nell’uomo) oggi ci sono pproblema è – in assenza di evidenti cause organiche – il sessuologo clinico (preferibilmente se anche psicoterapeuta e con formazione universitaria, certificata, post lauream, in “sessuologia clinica”).
Tuttavia un calo significativo del desiderio sessuale può avere varie cause e situazioni di mantenimento che in fase di valutazione clinica devono essere individuate considerando attentamente anche il punto di vista del partner, così come dettagliato anche alle pagine 312, 323, 484 e 486 (in particolare) de “Il manuale pratico del benessere” (Ipertesto editore) patrocinato dal club UNESCO.
Un percorso guidato di auto-aiuto, completo di prescrizioni sessuologiche, consigli concreti, esercizi domestici naturopatici e anche test psicologici per una amplia valutazione personale, anche del livello del proprio desiderio sessualeercorsi di cura, anche non farmacologici. Referente sul