Una spezia, tante qualità
La curcuma, Curcuma longa, è una spezia di colore giallo-arancio, utilizzata nella cucina indiana ed asiatica soprattutto per preparare il curry e dalla medicina ayurvedica per il trattamento di moltissimi disturbi. Dalla radice della pianta si estrae oltre la droga, anche un colorante per uso alimentare (E100). La curcuma ha proprietà antiossidanti, antinfiammatorie ed anticancro. Ad oggi l’integrazione con curcuma è utilizzata per prevenire lo sviluppo di tumori gastro-intestinali in soggetti predisposti e come coadiuvante dei chemioterapici tradizionali.
La curcuma è particolarmente utile per la sua attività antinfiammatoria: ad alte dosi sembra stimolare i surreni a secernere più cortisone, esplicando quindi anche una potente azione antinfiammatoria indiretta. A differenza dei farmaci antinfiammatori classici (FANS, come aspirina e ibuprofene), la curcuma non causa effetti collaterali significativi (ad esempio non è considerata gastrolesiva). Un gruppo di ricercatori ha scoperto che la supplementazione con un composto estratto dalla curcuma può aiutare a prevenire il diabete nelle persone ad alto rischio. Il diabete colpisce circa 3 milioni di persone in Italia, circa il 4,9% della popolazione. Per condurre lo studio, gli scienziati hanno esaminato un gruppo di 237 pre-diabetici in Thailandia (il prediabete è definito da un valore della glicemia a digiuno tra 100 e 124 mg/dL). I ricercatori hanno scoperto che l’assunzione per nove mesi di una dose giornaliera di curcuma previene i nuovi casi di diabete tra le persone con diagnosi clinica di pre-diabete. I partecipanti allo studio hanno assunto giornalmente tre capsule di curcuma contenenti 240 mg di curcuminoidi due volte al giorno o capsule di placebo per nove mesi. Durante il periodo di studio sono stati raccolti dati sul: peso corporeo, circonferenza vita, tolleranza al glucosio, insulino-resistenza, emoglobina glicata e peptide-C, tutti biomarcatori utilizzati per valutare la progressione del diabete. Al termine del periodo di nove mesi, il 16,4% dei partecipanti ai quali era stato somministrato placebo, ha sviluppato il diabete, tra coloro che hanno ricevuto la curcuma, al contrario, non si è verificato nessun caso di diabete. Inoltre, è stato dimostrato che questo gruppo ha significativamente migliorato la funzione delle cellule beta del pancreas (le cellule deputate al rilascio di insulina). Secondo gli autori dello studio l’estratto di curcumina dovrebbe essere utilizzato per le terapia preventiva per la popolazione pre-diabetica.
La curcumina sembra inoltre proteggere contro i danni dell’esposizione al mercurio. Un gruppo di scienziati dell’Indian Institute of Toxicology ha esaminato i poteri disintossicanti della curcuma e il suo ruolo profilattico e terapeutico su ratti esposti a mercurio. I ratti sottoposti a singole iniezioni intraperitoneali di mercurio mostrano danni al fegato e ai reni: il mercurio causa nei topi grave stress ossidativo. Quando i ricercatori hanno somministrato per 3 giorni 80 mg di curcumina per via orale, si sono evidenziati cambiamenti biochimici nel siero e sia il fegato che i reni hanno cominciato a mostrare segni di riparazione. Inoltre, le concentrazioni di mercurio nei tessuti dei ratti erano significativamente ridotte: ciò dimostra un forte effetto disintossicante.
FONTI: www.naturalnews.com, www.my-personaltrainer.it
Dott.ssa Chiara Cevoli
Biologo Nutrizionista
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