Quest’estate sta impazzando sul web e nelle erboristerie l’acquisto di prodotti a base di caffè verde, i chicchi crudi non tostati, perché ritenuti potenti “brucia grassi”. In realtà l’ultima promessa del dimagrimento facile nasconde non pochi dubbi sulla sua concreta efficacia. A scoprirlo sono stati dei ricercatori della University of Western Australia grazie ad un esperimento condotto su topi. Divisi in due gruppi, ai roditori è stata somministrata una dieta molto ricca di grassi, ma soltanto un gruppo ha ricevuto dosi massicce di caffeina sotto forma di acido clorogenico, la sostanza che si presume sia responsabile dei portentosi effetti dimagranti. L’esito del test ha rivelato che tutti i topi, anche quelli trattati con caffeina, sono ingrassati allo stesso modo, smentendo empiricamente i benefici effetti dell’uso del caffè a scopi dietetici.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista accademica statunitense Journal of Agricultural and Food Chemistry. La caffeina, in effetti, non brucia i grassi, ma ne facilita il metabolismo liberando i lipidi dalle cellule adipose, rendendoli disponibili come fonte energetica. Senza un immediato esercizio fisico per bruciare il grasso liberato, i lipidi si depositano nuovamente nelle cellule adipose non appena l’effetto della caffeina svanisce. A seconda delle caratteristiche soggettive quali sesso, età, assuefazione, dose assunta, attività fisica, ecc, la caffeina può agire in modi diversi, perciò, per chi teme il giudizio della bilancia, è necessario tener presente che il caffè verde, o qualsiasi altro integratore alimentare, non rappresenta un sostituto, ma soltanto un aiuto ad un programma più ampio di controllo del peso, che preveda del quotidiano esercizio fisico ed un’alimentazione equilibrata, seguita da un nutrizionista. Bere infusi di caffè verde può avere anche altri vantaggi. Il caffè crudo non ha doti diverse rispetto a quello tostato, ma presenta delle proprietà che lo rendono meno aggressivo, quindi più indicato per chi tollera poco i suoi effetti collaterali quali insonnia, iper-attivazione nervosa, tachicardia, ecc. Non avendo subìto il processo di tostatura, infatti, i chicchi crudi contengono persino meno caffeina dei chicchi tostati; la differenza più rilevante fra i due tipi di caffè sta nel fatto che bevendo il classico “nero” la concentrazione di caffeina nel sangue subisce un picco dopo 30 – 40 minuti dall’assunzione a cui segue uno smaltimento veloce, mentre con il caffè verde l’assorbimento di caffeina è meno intenso ma dura più a lungo. Inoltre, la bevanda di caffè verde risulta molto meno acida di quella nera, quindi non provoca i fastidiosi disturbi gastrici che si hanno, talvolta, quando beviamo il caffè a stomaco vuoto.