TANTI SFORZI PER RAGGIUNGERE ELIMINARE I PROPRI DIFETTI, PER POI RENDERCI CONTO CHE IL SUCCESSO STA NEI “DIFETTI”
Non esiste un modello ideale di bellezza che sia rimasto intatto nel corso degli anni.
Credere che esista una definizione di bellezza universale, sovrapponibile a quella di perfezione, porta a farci ingarbugliare la testa e ad accrescere i complessi sul nostro aspetto.
A chi dobbiamo l’onore di questo? A Policlèto, scultore greco, che definì i criteri della bellezza estetica in base a delle rigide regole matematiche, grazie alle quali ha raggiunto risultati strepitosi in campo artistico, ma che hanno fuorviato l’opinione comune.
Dagli anni in cui la donna dal corpo sinuoso e dai fianchi larghi era considerata simbolo di fertilità e bellezza, agli anni di Maryln Monroe, con il suo caratteristico ma imperfetto neo sul viso, fino ai giorni nostri in cui è assurta la celebre Belen e la sua “farfallina”, i cambiamenti ci sono stati e sono evidenti.
Le avvenenti e procaci icone sexy degli anni ’50, più simili ad una formosa Venere di Botticelli piuttosto che alle modelle stile Naomi Campbell, non si sono mai poste il problema di perdere qualche chilo: semmai il contrario. E stiamo parlando solo di 60 anni fa. I cambiamenti culturali, l’intensificazione dei mass media, le pubblicità che rappresentano le donne sempre più magre e perfette, le fotografie ritoccate al punto che sembra di guardare una bambola piuttosto che una donna in carne e ossa, non possono non essere considerati un’esaltazione dell’estetica, una falsa sublimazione della bellezza a livello di perfezione assoluta.
A sentire il parere degli psicologi, ognuno di noi ha fissato nella mente un’idea di bellezza che paragona inconsciamente a tutto ciò che considera bello e questa idea può essere stata influenzata dai continui stimoli esterni e da tutti i mezzi di informazione ai quali siamo esposti ogni giorno (giornali, televisione, cartelli pubblicitari etc etc…), tanto da livellare le preferenze delle masse.
Molti divi e dive del cinema hanno un seguito vastissimo e sono considerati icone sexy nonostante le loro imperfezioni. Un esempio è Uma Thurman, malgrado il naso non proprio perfetto, appare una tra le donne più affascinanti di questi anni. La bellezza in questo caso non combacia con la perfezione.
Il concetto di bellezza viene così distinto da quello di attrazione sessuale: il primo è un valore oggettivo, basato sull’equilibrio delle forme, mentre il secondo si abbandona al fascino, alla sensualità e a tutte le questione legate ai gusti personali.
La bellezza e il desiderio non sono sempre la stessa cosa. Per questo si potrà decantare la bellezza di una persona senza doverla necessariamente considerare “appetitosa”!
Un uomo, etero, può commentare la bellezza di un altro uomo che gli è appena passato davanti senza volerlo necessariamente tra le sue lenzuola, e allo stesso modo una mamma può decantare la bellezza della figlia senza che questo comporti niente di scandaloso.
Per chi ne ha abbastanza di perdere tempo davanti allo specchio, arriva puntuale la frase dello scrittore Karl Kraus, che molto sapientemente ha detto: “alla donna più bella manca
sempre una cosa per essere perfetta… un difetto”.
Articolo di Fabio Benedetti