Otto donne su dieci combattono contro un nemico comune: la cellulite. Le fasce di età tra gravidanza e menopausa sono quelle più colpite, ma anche le ragazze più giovani, tra i 17 e i 25 anni, si rivolgono ad esperti per combattere questo fastidioso inestetismo. Questi alcuni temi al centro dell’Aesthetic Medicine Practical International Congress che si conclude oggi a Firenze.
Una due giorni di alto interesse sociale, etico e scientifico, con risvolti economici significativi che quest’anno prevede un focus speciale sulle gambe e sul viso.
L’inestetismo più combattuto è proprio la cellulite, un problema che può essere affrontato con buoni risultati. Ovviamente più è precoce lo stadio, più è facile poterla affrontare. Gli interessi generazionali sono ovviamente diversi. Aumentano, infatti, le ragazze minorenni che intervengono per combattere la cellulite , mentre le persone adulte ed anziane non cercano di eliminare l’inestetismo, ma vogliono comunque correggere i problemi di rilassamento muscolare e cutaneo.
Quel terribile accumulo di grasso, si concentra soprattutto negli arti inferiori, caviglia e fianchi in primis, oppure sulle sporgenze dell’osso del bacino, a volte molto pronunciato. Le teorie più recenti, ancora non confermate, affermano che si potrebbe agire direttamente sull’adipocita, ossia la cellula più piccola del grasso, la cui azione provocherebbe questa situazione. Se ciò fosse possibile, bisognerà puntate tutto su dei farmaci appositi per contrastare questa patologia.
La seconda edizione dell’AMPIC, organizzato dalla dott.ssa Maria Albini e dalla dott.ssa Cinzia Forestiero, e presieduto dal Prof. Giovanni B. Agus, Presidente d’Onore del Collegio Italiano di Flebologia si svolge nel prestigioso Palazzo dei Congressi.
Tanti gli specialisti, anche dall’estero, soprattutto dalla Russia e dalla Gran Bretagna, che prendono parte all’evento. “Quest’anno – ha spiegato il Prof. Agus – honoring country sarà la Russia, che vede una grande crescita della medicina estetica e presenta molte novità interessanti aprendosi ad un fattivo confronto con la tradizione italiana di medicina estetica”.
“La chiave principale di questo congresso è l’interdisciplinarietà, perché sono presenti approfondimenti da parte degli specialisti per diversi settori: dalla posturologia all’odontoiatria, dalla flebologia sino all’anti-aging – ha spiegato la dott.ssa Cinzia Forestiero – una delle promotrici del Congresso – La medicina estetica, infatti, è scienza multidisciplinare: tutte le discipline sono complementari, tutte importanti in una valutazione complessiva. Occorre riflettere anche sulla totale confusione nella comprensione tra medicina estetica e la chirurgia estetica: la prima si occupa di prevenzione e cura, l’altra implica un vero e proprio intervento chirurgico, con una maggiore invasività. Ma la medicina estetica non deve essere confusa neanche con l’estetica”.
Durante il congresso sono state illustrate le varie cure per combattere la cellulite. Fino ad ora la terapia più valida sembrerebbe la mesoterapia, con l’infiltrazione di sostanze medicamentose direttamente sull’area cellulitica. Una tecnica, che ha quasi quarant’anni, ma risulta ancora valida con l’innovazione di cocktail di sostante antiossidanti, vitamine e minerali, che agiscono sull’era interessata. Molto valide anche la laser lipolisi e la liposuzione, anche se oggi si prediligono metodi meno invasivi. La carbossiterapia o la ozonoterapia, invece, non hanno ottenuto grandi risultati in sede di studio.
A giocare un ruolo fondamentale nella malattia, perché la cellulite oltre ad essere un terribile inestetismo è una problema di salute e per questo va curato, è la circolazione distrettuale, microcircoli e capillari: proprio su di loro si agisce per prevenire e curare la cellulite. Il problema dei capillari interessa però il 60% della popolazione femminile italiana, mentre per quanto riguarda la cellulite le fasce d’età più colpite sono quelle tra gravidanza e menopausa, ossia quelle della fertilità, in quanto a contribuire nella dimensione del grasso c’è anche la presenza degli ormoni.
Non tutte sappiamo, fra l’altro, che non esiste solo un tipo di cellulite, ma se ne riconoscono almeno una ventina di tipi e per capire come agire è opportuno rivolgersi ad esperti per individuare la tipologia di cellulite ed iniziare la terapia più adeguata.
“Una delle maggiori confusioni – racconta il Prof. Agus – è quella riguardante il lipoedema, che appare come una forma di cellulite ma non lo è. Chi ha il lipoedema ha le gambe cosiddette “ a colonna” ma questo disturbo cronico colpisce sin dall’età più giovane: se una donna ne è affetta, occorre intervenire subito prima che diventi grave. Il 7-8% delle persone ne è interessata, generalmente senza sapere di esserlo. Se da piccoli è poco osservabile, da grandi si confonde quasi sempre con la cellulite. Questi soggetti dovrebbero fare un’analisi posturale per capire se abbiano un appoggio corretto: a volte basta un buon plantare per risolvere il problema, ma occorrerebbe esserne coscienti, perché pochi medici si occupano di posturologia. La causa principale del lipoedema è la postura, che interessa il 25% di chi ne è affetto. Per risolvere il problema, occorre imparare a camminare correttamente, sia per risvolti estetici che per questioni di salute. Il movimento delle braccia è importante nella gestione della postura: la sua assenza potrebbe altresì causare problemi”.
Abbiamo accennato al fatto che focus di questa nuova edizione sono gambe, ma anche viso. Questo congresso mostra grande attenzione alle novità che riguardano il ringiovanimento del volto: se trattamenti come filler e botulino conservano le loro posizioni, quest’anno sono in grande aumento i trattamenti di medicina estetica rigenerativa con plasma arricchito di piastrine e con cellule staminali adulte, che danno una biostimolazione efficace e sicura. Un’altra novità di cui si parlerà e che sta dando ottimi risultati sono i fili biorivitalizzanti, per la ridefinizione del profilo mandibolare e per il collo. I risultati di queste tecniche sono naturali e piacciono tanto anche agli uomini, già da tempo ormai avvicinatisi alla cosmesi e alla medicina estetica.
Nonostante la crisi, la medicina estetica registra picchi di crescita. Sempre più ci si affida a professionisti del settore per migliorare o prendersi cura del proprio aspetto, sia per correggere i difetti, sia per prevenirli. L’economia non vuole riprendersi, ma gli italiani sembrano puntare tutto sul loro aspetto, o così parlano i dati…Forse cercano di combatterla curando di più il proprio aspetto? Fatto sta che se fino a pochi anni fa nel Bel Paese andavano di moda i trattamenti di correzione delle rughe, ora si pensa direttamente a prevenirle e, questo per fortuna, si preferisce la naturalezza del volto rispetto alla correzione a qualsiasi costo, con interventi invasivi. Cautela crescente quindi verso la chirurgia. Al di là di tutto uno stile di vita corretto deve è sempre la prima scelta: l’intervento deve essere considerato l’ultimo step, da attuare solo una volta esclusa la riuscita di tutte le cure precedenti.
Melania Limongelli