Grounding: l’armonia a piedi nudi

Il contatto con la terra per la salute del corpo e della mente

Silvia Petrianni

Lo chiamano il Punto G del benessere ma non ha nulla a che fare con zone erogene del corpo. Parliamo di Grounding: tenersi ben saldi alle fondamenta. È già da tempo una moda ad Hollywood ma, a prescindere dalle manie dei Vip, i medici sono convinti che sia un’attività con conseguenze molto positive sia per il benessere fisiologico sia psicologico. Basterebbero 30 minuti al giorno di camminata a piedi scalzi, anche dentro casa – visto che la bella stagione è ormai lontana – per prendersi cura innanzitutto del sistema sanguigno. Sotto la pianta del piedi, infatti, sono presenti una serie di recettori sensoriali capaci di stimolare positivamente corpo e cervello attraverso impulsi nervosi. I materiali più stimolanti su cui camminare completamente scalzi sono sabbia, erba, legno parquet. Con il Grounding, il tessuto spugnoso del piede riceve una stimolazione maggiore, favorendo il ritorno venoso e agendo sulla funzionalità del sistema circolatorio e sul ristagno dei liquidi. Ciò significa che è un contributo in più agli sforzi per eliminare la cellulite.

In generale ridona tonicità alla muscolatura ed elasticità alle articolazioni degli arti inferiori. Gli effetti benefici riguardano anche l’umore. Secondo alcune ricerche camminare a piede nudo aiuta a ritrovare un buono stato d’animo, perché azzera i picchi di cortisolo (ormone dello stress) e riequilibra il bioritmo naturale. Alexander Lowen, medico statunitense e teorico del Grounding, ha sostenuto che il nostro modo di stare in piedi è indicativo del nostro stato mentale. “Una persona che acquisisce potere personale a partire dal suo senso di radicamento – affermava –  e lo gestisce, nelle varie situazioni in cui si viene a trovare, in modo integrato e connesso con la realtà fisica ed emotiva del suo corpo”. Torniamo a parlare, anche in questo numero di Sfera, in chiave olistica, per cui le persone che hanno un contatto sensibile e non meccanico con il suolo sono anche quelle che sono mentalmente più ancorate alla realtà e meno al proprio ego. Questa condizione conduce al benessere bioenergetico, che si riferisce alla totalità del corpo. “Lo scopo primario consiste nel radicare l’individuo nella realtà del suo corpo e della terra – scrive Lowen ne La depressione e il corpo –  Nella nostra cultura la gente ha un grande bisogno di “lasciarsi andare”. Non dovremmo aver paura di arrenderci, perchè ci arrendiamo ai nostri corpi, alla terra e alla vita. Ci abbandoniamo alla sola forza che in ultima analisi possa sostenerci”.

Da qui, Lowen ha sviluppato una serie di esercizi fisici a piedi nudi, tra cui la semplice camminata.

Esercizio 1: respiro profondo

Prendere uno sgabello e una coperta arrotolata. Posizionare  lo sgabello accanto al letto, per distendere su di esso testa e braccia, e la coperta fra le scapole. Tenere la bocca aperta, gambe parallele e appoggiare i piedi sul pavimento a 30 cm di distanza.

Esercizio 2: rilassamento addominale

Chinare il corpo in avanti fino a toccare il pavimento con le dita, tenere i piedi a 30cm di distanza con le punte lievemente all’interno e le ginocchia che si sfiorano. L’esercizio provocherà dei tremolii che stimolano e rilassano i movimenti respiratori

sercizio 3: agilità del corpo

Sdraiarsi sul letto con le gambe sollevate, le ginocchia che si sfiorano e i piedi flessi al massimo, testa rilassata e braccia lungo i fianchi. Spingendo  i talloni verso l’alto, le gambe inizieranno a vibrare involontariamente e si libereranno le strutture motorie rigide.

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