Il feto ‘canta e balla’ se sente la musica

Già dalla sedicesima settimana il feto reagisce agli stimoli sonori muovendo braccia, gambe e bocca

“La musica è il linguaggio universale dell’umanità”

H. W. Longfellow

Uno studio pubblicato sulla rivista Ultrasound ed eseguito presso l’Istituto Marques a Barcellona, ha dimostrato che durante il suo sviluppo, già dalla sedicesima settimana il feto può cantare e ballare dopo aver ascoltato della musica.
Utilizzando ecografi in tre e quattro dimensioni è stato possibile registrare movimenti del corpo e della bocca, come reazione alla musica udita dal bebè.

Sono state coinvolte 106 donne dalla quattordicesima alla trentanovesima settimana di gravidanza, i feti sono stati stimolati con la musica in due modi: o mettendo un riproduttore di suoni sul grembo materno, oppure direttamente via transvaginale con uno strumento chiamato Babypod.

feto e musica

Gli esperti hanno proposto ai bebè melodie di Bach, ma anche musiche dei Queen, ed è emerso che rispetto ad una condizione normale in cui il 45% dei feti muove braccia, gambe e bocca, dopo l’ascolto di musica mediante Babypod, ben l’87% di loro esegue questi movimenti e soprattutto le movenze con la bocca si fanno più accentuate.

Inoltre, in circa la metà dei casi il feto tira fuori la lingua protendendola il più possibile e spalanca la bocca, come se stesse cantando, spiega la coordinatrice del lavoro Marisa Lopez-Teijon.

L’ascolto di musica attraverso l’addome non stimola reazioni così evidenti nei feti, probabilmente perché il suono non arriva altrettanto bene alle orecchie del piccolo.

E’ possibile, spiega Lopez-Teijon, che attraverso Babypod lo stimolo sonoro sia tale da attivare i circuiti nervosi dell’udito in formazione.

Alessia Locicero

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