L’ULTIMA RICERCA: UN PO’ DI CHILI IN PIÙ PREVENGONO L’INFARTO E VI SOSTENGONO NELLE MALATTIE
Spesso siamo qui per darvi consigli sulle diete da seguire, sui nuovi prodotti dimagranti messi in commercio ma non perché abbiamo l’ossessione della linea. Il fatto è che a un corpo non in sovrappeso corrisponde anche una buona salute. Quindi, anche se per alcune e alcuni di voi le motivazioni principali sono estetiche, per noi la questione fondamentale non è questa.
Ed è per ciò, che dovendo seguire ogni nuova notizia inerente a questo argomento, ne abbiamo scovata una che apparentemente va controtendenza ma che è provata scientificamente: qualche chilo in più allunga la vita.
Leggete bene, solo qualche chilo.
Secondo la dottoressa Katherine Flegal, epidemiologa presso il Centro per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione del Maryland, essere in sovrappeso di pochi chili riduce del 6 – 7% il rischio di morte prematura. La ricerca si riferisce più specificamente all’indice di massa corporea (IMC). La forma ideale corrisponde a un IMc compreso tra 18,5 e 24,9 – variazioni dipendono da ossatura altezza e quant’altro – mentre, secondo la Flegal, il grasso che ha una persona con un IMC compreso tra 25 e 29,9 non è assolutamente un male, anzi, insieme ad altre cautele che si dovrebbero prendere all’interno del proprio stile di vita, preverrebbe l’infarto e ci sosterrebbe nel corso di eventuali malattie.
La ricerca è stata condotta su circa tre milioni persone ma i ricercatori non hanno ancora reso noto perché un po’ di grasso in più faccia bene alla salute.
Resta una certezza incontrovertibile che le persone obese hanno un rischio del 18% in più, rispetto agli altri, di andare incontro a morte prematura; la percentuale arriva al 29% nei casi di obesità grave.
Il mondo scientifico ha avuto una reazione abbastanza forte rispetto ai risultati della dottoressa Flegel, che pare aver confutato un’idea, quella relativa alla relazione tra peso ideale e salute, accettata dalla maggioranza degli studiosi.
La Flegel ha, però, risposto ai suoi colleghi sostenendo che “Questi risultati non sono una licenza ad abbuffarsi di cibo. Qui parliamo di mortalità, non di salute; non stiamo raccomandando alla gente di ingrassare. Stiamo solo fornendo un po’ di prospettiva. L’idea che se sei magro vivrai per sempre e se sei grasso vai incontro a morte certa non è corretta. Il rapporto tra adipe e mortalità è molto più complesso di quanto credevamo”.
Cosa resta da dire? Sfoggiate finalmente le vostre curve ma senza esagerare!
articolo di Silvia Petrianni