Fra le novità più importanti, il divieto di diciture come “schermo totale” o “protezione totale”, poiché nessun prodotto protegge completamente.
La rivoluzione è iniziata la scorsa estate, ma pochi sanno decifrare il nuovo sistema di etichettatura dei prodotti solari, dopo l’entrata in vigore della raccomandazione europea, a pieno regime dal 2008.
Fra le novità più importanti, il divieto di diciture come “schermo totale” o “protezione totale”, poiché nessun prodotto protegge completamente. I nuovi flaconi devono altresì riportare precise istruzioni sull’utilizzo (quanto spalmarsi se si fa sport, si suda o si fa il bagno) e le precauzioni da adottare durante l’esposizione: indossare magliette e cappellini protettivi. Non solo, per orientare verso la scelta del prodotto solare più adeguato al proprio fototipo sulle nuove etichette sono state inserite diciture standardizzate in aggiunta agli indicatori del fattore di protezione, il Sun Protector Factor o Spf. In dettaglio: “bassa” per pelle già abbronzata (Spf 6- l0), “media” per pelle chiara e/o forte luce solare per (Spf 15-20), “alta” per pelle molto chiara e/o condizioni estreme come in alta montagna (Spf 20-40), “molto alta” per pelli sensibili, intolleranti e delicate (Spf 50- 50+), come i più piccoli. Attenzione: l’Spf rappresenta una misura della quantità di radiazione che può essere ricevuta dalla pelle protetta prima che compaia l’eritema. In altre parole: chi può stare al sole senza scottarsi per l0 minuti, applicando sulla pelle un filtro solare con protezione 6 potrà restarci per 60.
Quali informazioni occorre “tenere d’occhio” quando si acquista un prodotto solare?
Iniziamo subito con una premessa fino a pochi anni fa mancavano dei criteri di comunicazione univoci, per quanto riguarda le etichette solari. Recentemente, però, le aziende hanno iniziato ad adottare una maggiore uniformità in questo senso, raccogliendo le raccomandazioni suggerite dalle associazioni che raggruppano le aziende cosmetiche a livello europeo (il COLIPA) e nazionale (in Italia l’UNIPRO). Va ricordato infatti che i prodotti solari in Europa rientrano nella categoria “cosmetici”.
Secondo le raccomandazioni dell’UNIPRO, entro il dicembre del 2005 tutte le aziende cosmetiche dovranno riportare sui propri prodotti le indicazioni relative al livello di protezione, attenendosi a questa tabella: in pratica, perciò, l’indice di protezione dovrà essere sempre espresso in termini di SPF e non dovranno più esistere prodotti con fattore di protezione 24, 47 o altri… Sempre per migliorare la trasparenza della comunicazione al consumatore, non dovranno essere più impiegate diciture “fuorvianti”, come ‘sun block’, ‘total block’, ‘ schermo totale’ e simili. La data di scadenza sui cosmetici e le creme solari, inoltre, viene indicata solo nel caso i prodotti abbiano una durata inferiore ai 30 mesi. Al di là di questo, però, bisogna considerare il fatto che una crema solare spesso “trascorre” molte ore al caldo, sotto il sole, e anche se i filtri contenuti sono di norma “fotostabili” – cioè non si modificano con la luce – occorre considerare molti altri fattori, quali la non corretta chiusura, l’infiltrazione di sabbia, ecc. Per questo, il nostro consiglio, di norma, è quello di sostituirli dopo la stagione, al fine di scongiurare qualunque tipo di rischio per la pelle.