Prevenzione a Tavola

PREVENIAMO I TUMORI ANCHE ATAVOLA
Sono in molti ad affermare che la prevenzione è l’arma più efficace per sconfiggere il cancro. Innanzitutto la prevenzione primaria, vale a dire la dieta e lo stile di vita.
Fin dall’antichità i tumori hanno afflitto l’uomo, anche se non quanto oggi. Se ne occuparono la medicina ayurvedica, gli antichi papiri egizi, Ippocrate e un numero crescente di scienziati. Attraverso una corretta alimentazione possiamo rafforzare le difese immunitarie,evitare la proliferazione delle cellule tumorali e ridurre il loro nutrimento. Non è difficile seguire un’alimentazione che aiuti a prevenire i tumori, non ci sono difficoltà tecniche particolari, le risorse gastronomiche sono infinite e raccolte all’interno della tradizione di cucina, la moderna scienza nutrizionale ci aiuta a scegliere con cognizione le sostanze migliori. Bisogna avere amore, passione, gioia di scoprire nuovi sapori, voglia di nutrire con i profumi dei piatti il naso, la bocca, la pancia, essere disponibili a investire tempo, capire che l’ingrediente segreto è molto spesso la semplice pazienza.
Ecco le raccomandazioni dettate dal World Cancer Research Fund e dall’American Institute for Cancer Research.

1) Scegliete prevalentemente alimenti di origine vegetale: verdure e frutta, legumi e alimenti amidacei (soprattutto cereali in chicchi o pane integrale, pasta, polenta, ma anche radici e tuberi) non o poco raffinati.

2) Mantenete il peso-forma (non più di 60 kg. per chi è alto un metro e 60 cm., non più di 67-68 kg. per chi è alto uno e 70, non più di 75 kg. per chi è alto uno e 80) e non ingrassate nell’età adulta (non più di 5 chili).

3) Mantenetevi fisicamente attivi per tutta la vita.

4) Mangiate almeno 4 porzioni al giorno (pari a 600-800 grammi) di verdure o di frutta nel corso di tutto l’anno, approfittando delle varietà che offrono tutte le stagioni.In generale le verdure sono più protettive della frutta. Tra le verdure raccomandate non sono comprese le patate, che è bene consumare saltuariamente.

5) Basate l’alimentazione quotidiana su cereali e legumi. Preferite prodotti che non abbiano subito trattamenti industriali. Evitate il più possibile farine e zuccheri raffinati.

6) Le bevande alcoliche sono sconsigliate . Per chi ne fa uso abituale si raccomanda di non superare due bicchieri al giorno per gli uomini e uno per le donne.Un bicchiere di vino contiene la stessa quantità di alcol etilico di una lattina di birra o di un bicchierino di liquore.

7) L’uso abituale di carne rossa è sconsigliato . E’ preferibile consumare pesce e, qualche volta, carni bianche o di animali selvatici.

8) Limitate il consumo di grassi, soprattutto di origine animale. Vanno bene, invece, piccole quantità di oli vegetali.

9) Evitate il consumo di cibi conservati sotto sale e limitate l’uso del sale per cucinare o per condire. Privilegiate invece le erbe aromatiche.

10) Non lasciate a lungo cibi deteriorabili a temperatura ambiente ma conservateli in frigorifero.

11) Certi additivi alimentari sono pericolosi , così come i residui di diserbanti e insetticidi.

12) Evitate il consumo abituale di carni o pesci cotti a elevate temperature , alla griglia o affumicati.

13) Per chi segue queste raccomandazioni ogni integratore alimentare o supplemento vitaminico è inutile.

Se l’ostacolo principale è il tempo a disposizione la cura migliore è l’organizzazione preventiva; i legumi e i cereali in chicchi integrali possono essere preparati in quantità con largo anticipo e conservati ben sigillati in frigorifero, una banale centrifuga aiuta a lavare e asciugare rapidamente qualsiasi tipi di insalata e verdura a foglia, strumenti moderni come la pentola a pressione riducono di molto i tempi di cottura, impasti e paste fresche possono essere ridotti in porzioni o sfoglie e congelati in attesa dell’uso finale.
Gli esempi sono molteplici e spesso le soluzioni vengono da se nel momento in cui ci si mette all’opera, l’importante è avere coscienza e consapevolezza della centralità che l’atto di cucinare ha per rendere veramente efficace una strategia alimentare di prevenzione.
Cristina Farina

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