Originari dell’Asia, appartengono alla famiglia delle crucifere, sono piccoli e piccanti e ricchi di proprietà benefiche per il nostro organismo.
Diuretici, disintossicanti e rilassanti, possono essere gustati sia crudi che cotti, oppure se ne può assaporare il succo. Ne esistono diverse specie, ma quello più diffuso da noi è quello rosso con la polpa bianca che viene solitamente mangiato crudo, anche se nel resto del mondo viene anche cotto.
La medicina popolare associa numerose proprietà benefiche al ravanello e la ricerca scientifica ha potuto mettere in risalto le proprietà dei metaboliti presenti nel vegetale.
Noi italiani, del ravanello, consumiamo prevalentemente la radice, tuttavia è possibile mangiare anche le giovani foglie crude, aggiungendole a fresche insalate o antipasti; in oriente, oltre a foglie e radici, vengono consumati anche i semi dai quali si ottiene un olio molto saporito.
Le proprietà curative riconosciute dalla medicina popolare sono numerose:
Il ravanello contiene inoltre una modesta quantità di Vitamine del gruppo B, acido ascorbico (Vitamina C) e sali minerali. La quantità di sali minerali dipende dal terreno di coltivazione: trattandosi di una radice, più sarà ricco il terreno, più elevata sarà la quantità di sali minerali.
I semi di ravanello contengono sinalbina e mescolati all’aqua riuscirebbero a stimolare il transito intestinale con un effetto leggermente lassativo.
Grazie al poverissimo contenuto calorico, è adatto a tutti i regimi alimentari, anche se poco consigliati in caso di gastrite, colite o calcoli renali.
Alessia Locicero