Che cosa è e i consigli su come curarla e prevenirla
Il termine “afta” (dal greco áphtha, che in italiano viene tradotto con “pustola”) e indica un’ulcera mucosa dal dolore intenso e bruciante che si forma all’interno della cavità orale. Si tratta di una lesione benigna di forma ovale con dimensioni che variano da 1mm a 1 cm di diametro nei casi più gravi; si presenta con un colore bianco – giallognolo, contornato da un alone rossastro. Le afte possono essere anche di tipo multiplo, caratterizzate dalla presenza di vescicole sul palato, sulla lingua, sulle mucose della bocca e sulla faccia interna delle guance.
L’afta può comparire a tutte le età, anche se è più frequente nei giovani tra i dieci e i vent’anni, e ha un’ incidenza maggiore nelle donne che negli uomini.
TIPOLOGIA
Le afte vengono solitamente suddivise nelle seguenti quattro categorie:
• stomatite aftosa: comunemente detta “afta”, è la malattia ulcerativa più diffusa del cavo orale; si presenta ciclicamente e le recidive sono in aumento sempre maggiore con l’avanzare dell’età
• afta minore: si manifesta generalmente sulle labbra, sulla mucosa vestibolare, sul pavimento orale, sulle gengive e sulla lingua; le ulcere sono solitamente di lieve entità e poco dolorose
• afta maggiore: si presenta quando l’afta minore supera il diametro di 5 – 6 mm fino ad arrivare addirittura a un’estensione di oltre un centimetro; in tale caso l’afta comporta forti dolori e serie difficoltà ad alimentarsi
• afta erpetiforme: è una forma abbastanza rara che colpisce soprattutto le donne. Si manifesta con la comparsa simultanea di 10 – 100 ulcere, piccole ma molto dolorose, che si distribuiscono su tutte le parti del cavo orale spesso fondendosi fra di loro
SINTOMATOLOGIA
Le afte spesso iniziano con una sensazione di bruciore o pizzicore in una regione della cavità orale, in cui nei giorni successivi si sviluppa un’area rossa o una bolla da cui, poi, si crea una piccola ulcera aperta. L’ulcera, estremamente dolorosa se toccata o strofinata, può essere accompagnata dal rigonfiamento dei linfonodi presenti sotto la mandibola; ciò spesso porta il paziente a confondere l’afta con un semplice mal di denti o mal di gola. La gran parte delle ulcere durano da 1 a 4 settimane
EZIOLOGIA
Ancora oggi non sono del tutto chiari gli specifici fattori di sviluppo delle afte, anche se la maggior parte degli studi nel settore si indirizzano verso un disordine della flora batterica intestinale associato a problemi immunitari.
Tra i fattori che aumentano la possibilità di formazione delle ulcere si annoverano il contatto della mucosa orale con oggetti sporchi (come il mordere una matita o una penna), il contatto labiale con animali domestici, la presenza di stress, stati d’ansia e di depressione, periodi di convalescenza da malattie debilitanti, ferite causate da un’accidentale masticazione della mucosa, cambi ormonali, periodi mestruali, scarsa igiene orale, traumi da apparecchi dentali o protesi dentali, eccessi di zuccheri, coccolato, insaccati e cibi piccanti, alcol, fumo ,cibi e bevande bollenti, utilizzo prolungato di antibiotici e antidolorifici.
Tra gli ulteriori fattori che possono predisporre la comparsa di afte ricordiamo le allergie a determinati cibi e una povera dieta alimentare carente di vitamina B12, ferro o acido folico. Le afte sono state messe in correlazione anche con alcune malattie (diabete, celiachia, patologie dell’intestino e degli occhi).
CURA E PREVENZIONE
La guarigione dalle afte avviene principalmente in maniera spontanea: nell’arco di circa 10 giorni esse vanno incontro a un processo di cicatrizzazione. Tuttavia, l’uso regolare di collutorio non alcoolico solitamente allevia il dolore; per la stessa funzione si possono applicare sulle lesioni preparati sotto forma di gel (spesso composti da acido ialuronico), prodotti a base di aloe vera, pianta dotata di azione antinfiammatoria e antisettica, oppure utilizzare spray a base di cortisone.
Articolo del Dottor Fabrizio Donzelli