I SOLVENTI CHIMICI USATI PER ESTRARRE LA CAFFEINA SONO DANNOSI
Il caffè decaffeinato non fa bene alla salute come tutti pensano. Infatti, per realizzare la maggior parte dei decaffeinati – eliminando, quindi, la caffeina – vengono utilizzati dei solventi chimici, in particolare il diclorometano, che è ritenuto cancerogeno. Non solo, secondo sperimentazioni recenti e ancora in corso, un uso sconsiderato di tazzine di decaffeinato può causare un aumento del colesterolo nocivo e, in generale, l’aumento di malattie cardiovascolari. Sembra che durante il procedimento di estrazione della caffeina, vengano prodotti oli naturali che contengono diterpene, sostanza chimica che stimola la produzione di acidi grassi.
Dunque, l’ideale sarebbe bere, con moderazione, non più di due caffè al giorno. Ma, per chi ha problemi seri con la caffeina, esistono delle soluzioni diverse dal decaffeinato prodotto chimicamente, di cui l’uso prolungato nel tempo, come detto, può far davvero male.
La Coffea charrieriana è una varietà diffusa in Etiopia che è praticamente priva di caffeina, mentre la varietà 100% arabica contiene circa la metà della caffeina presente nelle altre specialità.
Ci sono, inoltre, diverse sperimentazioni in atto. In Brasile, per esempio, sono state fatte incrociare varie specie di piante da caffè, al fine di ottenere una varietà che crescesse naturalmente e senza caffeina. I risultati sono soddisfacenti: 3000 piante sono già in fase di crescita, anche se, per il momento, i tempi di sviluppo sono molto lunghi e la percentuale di caffeina non è ridotta a zero ma a un quindicesimo di quella “classica”.
Alcuni ricercatori finlandesi stanno cercando di modificare la Coffea arabica – che rappresenta il 70% del commercio mondiale di caffè – in modo da aumentare il contenuto di teobromina e ridurre quello di caffeina e teofillina, senza intaccare aroma, colore e sapore della bevanda. Se la pianta sarà commercialmente produttiva, il caffè naturalmente decaffeinato potrebbe essere sul mercato tra cinque – sei anni. Altrimenti, si potrebbero attendere almeno 15 anni alla ricerca dell’incrocio giusto.
Esistono già alcuni tipi di miscela in commercio con basso contenuto di caffeina; ad esempio l’Idyllium della famosa Illy, che conserva un buon gusto poiché è naturale.
A questo punto viene da chiedersi se è preferibile bere un caffè naturale, seppur con un minimo quantitativo di caffeina piuttosto che bere un caffè trattato chimicamente, decaffeinato tramite l’utilizzo di solventi ed essiccato attraverso procedure meccaniche.
La scelta fortunatamente, come sempre, resta al consumatore.
Fabio Benedetti
Ciao.
Ho letto l’articolo, e non vedo menzionato il fatto che ormai da molti anni utilizzano un nuovo sistema per estrarre la caffeina, basato sul CO2, che non rilascia sostanze tossiche, ne parlano anche su it.wikipedia.org/wiki/Caffè_decaffeinato.
Ciao!