Cappelli e riporti addio

Una nuova speranza per la cura della calvizie

La lotta alla calvizie non è per nulla una battaglia persa, anzi, potrebbero esserci dei risvolti interessanti se le prossime ricerche confermeranno i promettenti risultati ottenuti da una linea di sperimentazione mai tentata prima d’ora. Un gruppo di scienziati della Columbia University di New Yorke e dell’inglese Durhman University, è riuscito a coltivare in vitro e successivamente a trapiantare, attraverso una nuova tecnica e con successo, follicoli di capelli umani sul dorso di alcune cavie, lasciando ben sperare in una possibile soluzione alla tanto odiata calvizie.  

La perdita dei capelli è un sintomo legato all’espressione di un certo patrimonio genetico che finora ha provocato non poco disagio a moltissime persone di entrambi i sessi, sebbene per le donne il diradamento sia meno intenso ed abbia effetti molto meno visibili. Certamente la scomparsa di una folta chioma può stravolgere l’immagine che una persona costruisce di sé, e molto spesso il cambiamento non desiderato è difficile da accettare. Il ricorso a lozioni topiche o a terapie farmacologiche specifiche si sono rivelate finora soltanto un palliativo, se non un vero e proprio fallimento, nutrendo la convinzione generale che contro la calvizie non ci sia proprio nulla da fare. Nulla di più falso. Gli scarsi risultati ottenuti sono certamente legati al fatto che ci si è limitati finora a togliere follicoli già esistenti dalla zona folta e a trapiantarli in quella rarefatta. La coltura in vitro, in effetti, si è rivelata fallimentare in quanto le cellule coltivate, dopo il trapianto si trasformano in normali cellule dell’epidermide, incapaci di produrre peli. La nuova procedura messa a punto dai ricercatori, invece, prevede la clonazione e la coltura in vitro non soltanto del follicolo – che costituisce la radice del capello – ma anche dell’intera papilla dermica, ovvero la struttura cellulare dalla quale il capello prende vita. Dopo aver innestato le papille in piccoli pezzetti di tessuto epidermico umano, questi sono stati trapiantati sul dorso di topolini da laboratorio, sui quali si è potuta osservare la ricrescita dei capelli in cinque casi su sette. La sperimentazione sull’uomo deve ancora essere messa in atto, ma la ricerca anglo-americana lascia ben sperare in una possibile cura, senz’altro invasiva, ma certamente definitiva nel caso si verificherà la sua efficacia per l’uomo.

 

Stefania Cocco

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