Sono tante le mode che impazzano in fatto di alimentazione: dalla paleodiet alla Dukan, dalla dieta a base di fibre a quella del gruppo sanguigno. Tra queste, c’è il crudismo, uno dei regimi alimentari più amati. La sua popolarità deriva, soprattutto, dal falso mito che il cibo sia allo stato migliore quando è crudo. Bando, per i fedeli del raw, a qualsiasi tipo di cottura: il crudismo esige soltanto alimenti allo stato in cui si trovano in natura. Se questa scelta è ottima sotto alcuni punti di vista per alcune sostanze, non è altrettanto buona per altre. Vediamone insieme pro e contro.
La filosofia alla base del raw food è quella per cui consumare cibo cotto equivale a consumare cibo morto. Questo tipo di alimentazione porterebbe, secondo i sostenitori del crudismo, stanchezza, pesantezza, indebolimento; il crudo, al contrario, in quanto cibo vivo, regalerebbe luminosità, vitalità, energia, benessere generale. Ma tali affermazioni non sono del tutto vere, e questo tipo di alimentazione è controindicato se non per poche eccezioni.
Innanzitutto, alcuni cibi vanno necessariamente consumati cotti al fine di eliminarne eventuali batteri, parassiti, e altre sostanze nocive. È il caso di carne e pesce, ma anche di cereali e legumi, che necessitano di cottura per eliminarne alcuni antinutrienti, delle uova, e del latte, che necessita di pastorizzazione.
Allo stesso tempo, la cottura rende alcuni alimenti più appetibili, ma soprattutto più digeribili: l’alto contenuto di fibre dato dal crudismo può avere effetti collaterali non indifferenti, quali irritabilità intestinale, dolori, eccessive evacuazioni, e metorismo. Inoltre, potrebbe causare amenorrea.
In alcuni casi, poi, cuocere i cibi li rende meno grassi: è questo il caso, ad esempio, della carne.
La dieta raw, in aggiunta, esclude pane e pasta, limitando così fortemente l’assunzione di carboidrati complessi, che invece sono nutrienti fondamentali.
Quali alimenti, allora, è bene (ma non necessario) consumare crudi? Sicuramente la frutta, e alcuni tipi di ortaggi e verdure, come pomodori, carote, cetrioli, finocchi, olive, rucola, broccoli, e così via.
La prima regola per restare in salute resta quella di avere un’alimentazione quanto più possibile variata, e di seguire sempre il buon senso.
di Floriana Francesca