E’ espressione di una malattia del disco intersomatico, struttura fibrosa interposta tra due vertebre, avente la funzione di ammortizzatore e che al suo interno presenta il nucleo polposo.
Tale disco può subire uno stress compressivo durante gli anni modificando il suo spessore e allora parleremo di discopatia e protrusione o, degenerando nella struttura, favorirà l’uscita del nucleo, e parleremo allora di ernia del disco. Il peso corporeo eccessivo dell’individuo, il suo tipo di lavoro o lo sport praticato possono essere le cause di questa patologia. Può accadere che la protrusione del disco o l’erniazione comprimendo il midollo o il nervo spinale determini disturbi quali dolore locale e irradiato all’arto superiore o inferiore, dolore presente anche di notte, senso di intorpidimento e formicolio sino alla perdita di forza muscolare.
La diagnosi consisterà in una anamnesi del paziente e in un accurato esame clinico neurologico associato a eventuali esami radiologici ed elettroneurofisiologici. Nella fase acuta della patologia il trattamento dovrà essere in primo luogo conservativo, ossia assunzione di farmaci antinfiammatori e analgesici, riposo dall’attività lavorativa e uso di collari cervicali o corsetti elastici lombari, ovviamente quando necessario e per pochi giorni. In alcuni casi clinici i deficit sensitivi e motori sono così importanti che è opportuno ricorrere ad una decompressione chirurgica.
Passata la fase acuta possono persistere dolori/fastidi diurni e notturni, difficoltà a stare troppo seduti o in piedi. Questa è una situazione che se mantenuta potrà favorire un’ennesima infiammazione dell’area erniaria di lì a pochi mesi, non di rado anche nelle persone che hanno subito l’intervento chirurgico.
La terapia manipolativa osteopatica ha l’obiettivo di accelerare il recupero funzionale della colonna vertebrale. L’esame posturale osteopatico sarà il primo approccio curativo per individuare verticalizzazioni delle fisiologiche curve della colonna o accentuazioni delle stesse. La nostra colonna vertebrale deve essere una doppia S, con lordosi e cifosi che ammortizzano come fossero archi.
In assenza di questa situazione il carico sui dischi intervertebrali sarà sempre alterato, la muscolatura e i legamenti verranno esageratamente stressati restando perennemente rigidi, questo vorrà dire avere una “colonna vertebrale debole”. Curarsi in modo adeguato vorrà dire indurre una disidratazione e regressione in volume dell’ernia nel tempo.
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