Incubi: una questione di genere

Donne e uomini sognano diversamente di fronte agli stessi sentimenti

Donne e uomini per molti aspetti sono due mondi che non collimano. Le differenze di genere, biologiche e culturali, oltre a caratterizzare l’esistenza concreta della donna e dell’uomo, sembra che condizionino anche la produzione onirica dell’essere umano, riverberandosi dal proprio sentire quotidiano fino al profondo inconscio di ciascun individuo. A rivelarlo è uno studio dell’Università di Montreal condotto su 253 incubi e 431 sogni spiacevoli, utilizzando come campione alcune fra le tante descrizioni di sogni depositate in un’apposita banca dati del Dipartimento di Psicologia dell’università canadese.

incubi

Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista Sleep, gli incubi non sempre vengono generati da paure o fobie, ma sono soprattutto sentimenti e fattori emotivi di altro tipo a disturbare il nostro riposo. La ricerca, infatti, rivela che in un terzo dei casi sono soprattutto il disgusto, la tristezza e la confusione a porre le condizioni fertili per notti da incubo. Un momento di profonda malinconia o di apatia, un senso di colpa irrisolto, uno stato d’ansia, o ancora, un periodo in cui ci sentiamo inadeguati sul lavoro o nel rapporto con gli altri, costituiscono il fondamento per uno stato di instabilità interiore che può sfociare in rappresentazioni irrazionali spiacevoli e talvolta violente attraverso il sogno. La dimensione onirica non ha altra funzione se non quella di rielaborare il vissuto e i desideri profondi di ciascuno di noi, riequilibrando le pulsioni della veglia, suggerendoci soluzioni o allarmandoci, attraverso il simbolico, nel caso in cui la nostra psiche sia sotto pressione. Ad esempio, è piuttosto frequente che capiti di sognare di non riuscire a sottrarsi ad un pericolo che incombe o non riuscire a seminare qualcuno che ci rincorre senza sosta, se nel quotidiano non ci si sente affatto padroni della propria vita e delle proprie scelte.

La ricerca canadese, oltre a rivelarci le tematiche che più di frequente animano le nostre fasi REM – quali soprattutto l’aggressione fisica, la morte, i problemi di salute e il venir derubati – ci mostra che donne e uomini reagiscono in maniera diversa agli stessi stimoli spiacevoli durante la vaglia. Gli uomini, infatti, tendono a rappresentarsi principalmente calamità naturali e situazioni catastrofiche come guerre, terremoti, alluvioni e, in generale, disastri di dimensioni planetarie o che vedono coinvolti interi paesi. Le donne, al contrario, sognano con maggiore frequenza faccende interpersonali, soprattutto situazioni litigiose con amici, familiari o col proprio partner.

Forse lo studio di Montreal non ci dice nulla che già non avessimo sospettato. Se non altro, esso ci fornisce un punto di vista il più possibile obiettivo su un aspetto particolare della spinosa questione della differenza uomo/donna; un punto di vista che, almeno questa volta, sembra aver dato ragione ai luoghi comuni.

Stefania Cocco

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