Quando si parla di vertigini, si pensa subito a problemi di cervicale o del labirinto dell’orecchio interno. In realtà, le vertigini e l’instabilità posturale possono avere anche altre cause – infiammatoria, virale, traumatica, neoplasica, ecc. –, per cui le cure sono prettamente farmacologiche.
Escluse le cause e persistendo comunque i sintomi, potremmo trovarci di fronte a una patologia legata alla funzione visiva: parliamo della “Gillilan See-Sickness Sindrome”, abbreviata GSS. È infatti noto che il sistema visivo contribuisce enormemente a creare, insieme al sistema vestibolare, il senso di verticalità e a determinare equilibrio e coordinazione nel corpo umano. Quando alcuni meccanismi visivi non sono adeguatamente efficienti, le informazioni visive raggiungono il cervello con una certa discrepanza rispetto a quelle vestibolari, a scapito proprio del senso di stabilità. Secondo alcune statistiche statunitensi, la GSS colpisce circa il 20% degli adolescenti e degli adulti e per i ¾ donne.
I sintomi più frequenti: senso di nausea, vertigine o cefalea al cinema, soprattutto se più vicino allo schermo o se si osservano scene dinamiche (es. inseguimenti in auto); senso di vertigine e fastidio quando si fissano oggetti che ruotano, come le giostre; senso di nausea e instabilità leggendo in automobile in movimento soprattutto se sul sedile posteriore, o anche se si volge lo sguardo attraverso il vetro; l’eccessiva sensibilità alla luce e la necessità di ricorrere agli occhiali scuri anche quando non c’è molto sole; il fastidio si verifica anche con fonti di illuminazioni artificiali, come i faretti da abitazione o i fari delle auto.
La misurazione della vista non basta: problemi di miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia non sono in relazione con questa sindrome; quindi la visita oculistica non può escludere interferenze oculari sul senso di instabilità posturale riferito dalla persona se non è accompagnata da una valutazione ortottica. Tale valutazione fa parte delle competenze del Posturologo e consiste in una serie di test clinici visivi non invasivi che misurano l’efficienza dei principali meccanismi coinvolti nella percezione visiva (coordinazione binoculare, convergenza, flessibilità accomodativa), valutando i muscoli oculomotori, ossia quelli che ci permettono di fissare e seguire gli oggetti in movimento. In caso emerga una sintomatologia vertiginosa, il paziente potrà ripristinare una visione fisiologica svolgendo per qualche settimana esercizi di oculomotricità da eseguire anche a domicilio.
Dottor Massimiliano Manni