La malattia parodontale (un tempo chiamata “piorrea”) è una patologia che determina la perdita dei denti attraverso un’infezione cronica che a sua volta provoca la distruzione della gengiva e dell’osso attorno al dente (scientificamente indicati come parodonto). Non si può negare che le attuali terapie siano realmente valide, ma ancora oggi non è possibile ottenere un perfetto ripristino dell’anatomia dell’osso e della gengiva, a seguito della terapia per la “piorrea”; talvolta, qualora si debba sostituire uno o più denti, non è possibile ricorrere alla soluzione più moderna e tecnicamente più valida, quella dell’implantologia, a causa di gravi difetti di volume dell’osso destinato a ricevere la riabilitazione.
Sono questi i due casi (la cura della “piorrea” e l’implantologia nei casi di gravi atrofie ossee) in cui la ricerca sta sperimentando l’utilizzo delle cellule staminali. L’obiettivo è rigenerare una porzione di osso o di gengiva distrutta dalla malattia o dall’atrofia, al fine di ripristinare una corretta anatomia.
La ricerca sulle cellule staminali ha subito negli ultimi anni una notevole crescita di interesse e si stanno ora aprendo nuovi scenari terapeutici. Infatti, la disponibilità di cellule in grado di differenziarsi in cellule specializzate e di rigenerare tessuti e organi permetterà di eliminare in modo definitivo patologie gravi che, attualmente, non possono essere guarite oppure possono essere curate in maniera soltanto parziale.
L’ingegneria tessutale, di cui è parte anche l’impiego delle cellule staminali, è un settore di ricerca che ha ottenuto validi risultati nella produzione di cartilagine, osso e tessuti correlati grazie a cellule progenitrici che possono generare più tipi specializzati di cellule, se opportunamente stimolate.
Nell’adulto molti tessuti contengono popolazioni di cellule staminali, tra questi, si distingue il midollo osseo che contiene cellule staminali mesenchimali, potenzialmente capaci di rigenerare osso, cartilagine, muscoli, legamenti, tendini e grasso.
L’applicazione delle cellule staminali in medicina sta aprendo nuove speranze per la cura di malattie molto gravi e l’obiettivo dei ricercatori è di poter contribuire alla conoscenza del comportamento delle cellule staminali in fase differenziativa, al fine di curare più agevolmente la “piorrea” e i gravi difetti di osso a livello della bocca. La comprensione delle dinamiche cellulari a livello delle strutture del cavo orale potranno inoltre fornire elementi utili a tutti i ricercatori che utilizzano cellule staminali e che sono impegnati nella cura di altre gravi patologie.
Dott. Donzelli Fabrizio
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