Confermate le teorie che vedevano nell’acrilammide una potenziale sostanza cancerogena
Brutte notizie per gli amanti di patatine e fast food: l’acrilammide, sostanza prodotta con la frittura, aumenta il rischio tumori. Lo ha annunciato in un comunicato l’EFSA– Agenzia Europea per la Sicurezza del Cibo, confermando teorie precedentemente sviluppate, in seguito a studi su animali, che vedevano la sostanza in questione come potenziale agente mutageno, e quindi cancerogena. La dottoressa Diane Benford, direttrice del CONTAM – Gruppo di esperti scientifici sui contaminanti nella catena alimentare – ha affermato che l’acrilammide assunta per via orale viene assorbita dal tratto gastrointestinale, distribuendosi, poi, a tutti gli organi, e venendo così ampiamente metabolizzata.
I cibi più a rischio, oltre a quelli fritti (soprattutto se a base di patate), sono caffè, biscotti, cracker e pane croccante e morbido, nonché alcuni alimenti per l’infanzia. I soggetti più esposti sono i bambini, a causa del peso corporeo minore rispetto a quello di un adulto, ma il rischio è esteso a tutte le fasce d’età.
Si sta indagando, poi, la possibilità che l’acrilammide abbia effetti nocivi sul sistema nervoso, sullo sviluppo prenatale e postnatale e sulla riproduzione maschile.
L’EFSA pubblicherà prossimamente il parere scientifico ufficiale – a cui sta già lavorando con gli esperti in materia – riguardo alla presenza della sostanza negli alimenti.
Articolo di Floriana Francesca