In Italia aumentano gli short break, brevi periodi di fuga e distacco dalla frenesia quotidiana. I dati dimostrano come gli Italiani, pur nel periodo di crisi in cui ci troviamo, non rinuncino al benessere. Ed ecco che nascono le vacanze brevi, vere e proprie fughe di due o tre giorni verso mete nazionali e SPA. Queste nuove modalità di svago stimolano gli operatori di mercato a offrire al consumatore pacchetti ad hoc.
La ricerca di formule di soggiorno legate al wellness diventa sempre più “un modo per gratificare il proprio io, oltre i luoghi del quotidiano, alla ricerca di uno spazio dimensionale che si può vivere, anche per un breve periodo, in simbiosi tra il piacere della mente e quello del corpo; per questo motivo i trattamenti devono essere dolci, morbidi, non invasivi né dolorosi”. In questo contesto si sviluppano processi e prodotti che riconducono alla natura e ai rimedi naturali: dall’uva al fieno, dal sale al fango, si tratta di prodotti legati alla terra e a ciò che la natura crea.
Perché scegliere una vacanza wellness? L’elemento principale è la “voglia di concedersi un po’ di relax” (motivazione principale per il 20,6% degli italiani), ma anche il “piacere di trascorrere un periodo facendosi coccolare” (14,2%), “l’esigenza di prendersi cura del proprio corpo” (11,3%) e il “desiderio di fuga dall’attuale realtà” (11,1%). La vacanza benessere segue poi una stagionalità tutta sua: a eccezione delle festività e dei ponti – che rimangono i periodi di massima concentrazione di consumo di questo tipo di vacanza – la scelta degli italiani si concentra verso le destinazioni montane in inverno e verso le località balneari e verdi nei periodi primaverili/estivi. Se si analizzano queste vacanze in base ai mesi, emerge che la maggiore concentrazione si ha in maggio (15%) e in aprile (12,6%). Alta la quota di ospiti a ottobre (11,6%), settembre, marzo (rispettivamente 10,6% e 9,2%) e luglio (8,7%).
Maurizio Bruera