Il cosiddetto solco gengivale rappresenta un canale stretto e poco profondo, situato ai lati del dente e delimitato da un lato dalla superficie dentale e dall’altro dall’epitelio sulcare della gengiva marginale. In condizioni normali questo solco è profondo dai due ai tre millimetri, ma in presenza di parodontopatie si approfonda fino a raggiungere e superare i quattro e più millimetri.
In determinate condizioni patologiche il solco gengivale può aumentare la propria profondità, formando una tasca chiamata tasca gengivale. Le cause di questo fenomeno sono da ricercarsi principalmente nella deposizione di placca, che se non viene rimossa provoca la distruzione dell’epitelio sulcare, che per difendersi migra più in basso.
La presenza di placca e tartaro sotto gengivali è responsabile della progressione della malattia. I batteri non rimossi da denti e gengive si annidano nelle tasche parodontali e producono tossine che uccidono gli osteoblasti (le cellule adibite alla riproduzione dell’osso).
Si assiste di conseguenza ad un riassorbimento osseo che provoca mobilità dei denti e, in assenza di un trattamento opportuno, la caduta degli stessi (anche quando sono perfettamente sani). Il rischio di perdita del dente non è quindi legato alla tasca gengivale in sé, quanto piuttosto al riassorbimento osseo che avviene in assenza di trattamento (a causa dell’infezione batterica).
La formazione delle tasche gengivali è strettamente legata alla presenza di placca batterica, ma nella sua origine entrano in gioco vari fattori, come fumo (le sue sostanze citotossiche distruggono le cellule adibite al mantenimento dei tessuti di sostegno dei denti), stress (che quando severo diminuisce le difese immunitarie), gravidanza e pubertà (le forti fluttuazioni ormonali favoriscono l’insorgenza di gengivite), terapie farmacologiche (contraccettivi, antidepressivi, anti-ipertensivi, cortisonici ed altri farmaci), predisposizione genetica, diabete ed altre patologie sistemiche.Sintomi delle tasche gengivali
Sintomi che devono far sospettare una malattia parodontale
– gengive gonfie ed arrossate;
– gengive sanguinanti;
– alitosi (nel 90% circa dei casi proviene dal cavo orale con igiene scarsa, in quanto i batteri sono in gradi di produrre composti volatili dello zolfo);
– comparsa di spazi tra i denti;
– recessioni gengivali con esposizione delle radici;
– mobilità dentale.
Le tasche gengivali possono approfondirsi in assenza di sintomi evidenti
La procedura diagnostica, chiamata sondaggio parodontale, si effettua inserendo con molta delicatezza una sonda millimetrata tra il dente ed il margine gengivale. Se le gengive sono sane, la profondità del solco è di 1-2 mm. Valori superiori ai 4 mm di profondità sono da considerarsi patologici.
Prevenzione e terapia
Per prevenire la formazione delle tasche gengivali, spazzolino e dentifricio non sono sufficienti, ma possono divenirlo se abbinati all’uso di scovolini Risciacqui orali con collutori antiplacca .Il tutto dev’essere abbinato ad una pulizia professionale ogni sei – otto mesi nello studio dentistico.
Studio Dentistico 4D
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