Dopo la carne, ora è lo zucchero ad attirare l’attenzione su di sé e sulla diretta connessione tra elevato consumo di zuccheri e incidenza di tumori, soprattutto per quanto riguarda quelli al seno e ai polmoni, secondo uno studio appena pubblicato da ricercatori del Md Anderson Cancer Center – Università del Texas sulla rivista scientifica Cancer Research.
Non sono studi nuovi, dato che già in precedenza era stato dimostrato l’impatto che l’apporto di zuccheri proveniente dal cibo avesse sullo sviluppo del carcinoma mammario, proprio perché esso favorisce meccanismi infiammatori e i picchi di insulina favoriscono l’insorgenza della malattia.
Dopo aver indagato l’impatto dello zucchero sulla ghiandola mammaria di diverse cavie di laboratorio, gli studiosi americani hanno dimostrato l’effetto del consumo alimentare di zuccheri sull’attivazione di un processo metabolico chiamato 12-LOX (12-lipossigenasi), che faciliterebbe la crescita di un tumore e la diffusione delle metastasi. “E’ soprattutto il fruttosio ad essere sotto accusa – spiega Lorenzo Cohen, coautore della ricerca e docente di Medicina Integrata all’Università texana -, più del glucosio, ma in generale sappiamo che un’eccessiva assunzione di zuccheri, amidi e carboidrati, determina un aumento di peso, fino ad arrivare ad obesità, stress ossidativo, danni microvascolari e cardiovascolari. A tutto ciò si aggiungono le ormai numerose conferme sullo stretto rapporto fra eccesso di zuccheri e tumore”.
All’origine di molti tumori potrebbero esserci delle alterazioni metaboliche, cioè trasformazioni locali che rendono i tessuti un terreno fertile per la crescita incondizionata delle cellule malate, mutamenti causati in primo luogo da una scorretta alimentazione. Ciò che mangiamo avrebbe dunque un’importanza ancora più cruciale del previsto rispetto a quanto supposto fino a poco tempo fa, e al centro degli studi c’è un ormone non certo nuovo, ma oggi guardato con occhi diversi: l’insulina.
L’insulina, fino a poco tempo fa era considerata solo per ciò che accade quando scarseggia, come nel diabete, o per la sua funzione di regolatrice degli zuccheri nel sangue; nuovi dati invece assegnano a questa sostanza funzioni più articolate, in molti casi favorevoli proprio allo sviluppo dei tumori.
In altre parole, per avere un effetto protettivo è indispensabile abituarsi fino da piccoli a mangiare molte fibre, contenute in verdura e frutta, poca carne, pochi grassi, pochi zuccheri, molti alimenti integrali e oli ricchi di grassi insaturi, perché tutto ciò che noi mangiamo influenza lo stato generale di salute dell’organismo e i comportamenti delle singole cellule.
Alessia Locicero