I sei esercizi base del Training Autogeno
Condizione preliminare per lo svolgimento degli altri esercizi è assumere un atteggiamento psicologico di calma
Schulz scrive: ”Come una persona nell‘addormentarsi, così il soggetto deve abbandonarsi alle sensazioni di pesantezza , di calore, di stanchezza….deve lasciarsi accadere….deve abbandonare tutto se stesso alle esperienze vissute durante l’esercizio ….Tutto conduce ad un atteggiamento globale di distensione psico-fisica.”
E’ questo cari lettori un invito che Schultz, ideatore di questa tecnica, muove a tutti coloro che desiderano avvicinarsi al Training Autogeno.
Avevo già accennato, nel precedente articolo apparso su Sfera Magazine di Aprile, ai sei esercizi base :
– esercizio della pesantezza
– esercizio del calore
– esercizio del cuore
– esercizio del respiro
– esercizio del plesso solare
– esercizio della fronte fresca
Condizione preliminare, fondamentale per lo svolgimento degli altri esercizi, è assumere un atteggiamento psicologico di calma.
Gli esercizi possono essere eseguiti stando distesi o seduti ma la posizione più adatta per chi comincia questo percorso è sicuramente quella supina. Ci si dispone mentalmente verso una rappresentazione immaginativa della formula: “Sono calmo” “ Sono perfettamente calmo”. Con questa formula si intende la messa a riposo sia fisica che psichica : L’induzione di calma. Questa “messa a riposo” va interpretata non come uno sforzo per raggiungere lo stato di quiete, ma piuttosto come un’esperienza di quiete, cioè il soggetto deve attendere che si venga a stabilire spontaneamente .
Il tutto avviene con gli occhi chiusi e in un ambiente che riduca al minimo i fattori di disturbo esterni.
Dopo queste operazioni preliminari si passa al singolo esercizio uno per volta e in maniera progressiva.
Come per la calma così per la pesantezza , si usa la formula :” Il mio braccio è pesante “ , ripetuto cinque volte ,rappresentandosi nella propria mente il braccio pesante .Con l’esercizio del calore si usa la formula “il mio braccio è caldo “, ripetuto cinque volte immaginando che il proprio braccio sia caldo e così via per tutti gli altri.
Di norma l’intervallo tra un esercizio e l’altro è di due settimane. Ad ogni incontro si introduce un nuovo esercizio base.
Molto importante è il protocollo!! Ma Cos’è ?
E’ una specie di diario dove ogni partecipante annota tutte le sensazioni fisiche o psichiche che sperimenta durante l’esercizio. Esso serve anche a registrare i progressi ed i benefici che si traggono dall’esercitare il TA.
Vediamo adesso che scopo hanno questi esercizi e che effetti producono sul nostro corpo.
La serie degli esercizi è legata al particolare schema corporeo individuato da Schultz che sono nell’ordine:
• Quello muscolare
• Quello cardio-circolatorio
• Quello neurovegetativo
• Quello osseo
Tradotti in esercizio sono pertanto i seguenti.
PESANTEZZA ha lo scopo di distendere la muscolatura esterna e di produrre una prima distensione psichica
CALORE ha lo scopo di produrre la distensione vascolare e di conseguenza, un riequilibrio pressorio e circolatorio, come effetti psichici produce sensazione di benessere diffuso
CUORE ha lo scopo di tranquillizzare il battito cardiaco e di produrre calma emotiva generalizzata
RESPIRO ha lo scopo di distendere i muscoli respiratori e di produrre passività e immersione in sé
PLESSO SOLARE ha lo scopo di distendere l’apparato viscerale e di portare benessere e tranquillizzazione in una zona così conflittuale
FRONTE FRESCA ha lo scopo di portare sedazione nella sfera cefalica e tranquillizzazione mentale
Naturalmente per il buon esito del percorso il Training Autogeno va condotto con l’ausilio di un operatore esperto nell’utilizzo di questa tecnica
E allora?? Allora lascia che sia!!! Lascia che il tuo naturale benessere riemerga e porti con se pace e tranquillità interiore. Buona vita a tutti.
Dott.ssa Stefania Romano
Psicologa –Operatore Clinico Training Autogeno