Giocare con un amico inventato non è il sintomo di un disagio ma per alcuni bambini soltanto una fase normale della crescita .
Alle volte capita che alcuni genitori, improvvisamente, sentano parlare i loro bambini da soli… è così di solito che si viene a conoscenza della “creazione” dell’amico immaginario.
Questa realizzazione fantastica è diffusa in molti bambini e comincia circa intorno ai 3 anni per concludersi, svanendo nel nulla da sola senza il bisogno di alcun intervento, intorno ai 7/8 anni.
Molti genitori sono preoccupati da questa situazione e a volte pensano anche che il loro piccolo sia affetto da qualche disturbo mentale o del comportamento. Assolutamente no! L’amico immaginario è una creazione positiva dell’immaginazione dei bambini. E’ una “cosa” molto comune ed è solo un gioco! I bambini creano un compagno di giochi per poter tirare fuori, attraverso di lui, tutte le emozioni, le tensioni e le preoccupazioni. Così
il piccolo comincia a parlare, a confidarsi, a giocare con il suo amichetto invisibile e, perché no, anche a litigarci ad alta voce. Il bambino identifica l’amico immaginario con una persona con dalle peculiarità che spesso non appartengono alla sua personalità. Infatti, solitamente, l’amico immaginario è una persona “straordinaria”, ad esempio un eroe, un mago. L’amico invisibile riesce a fare tutto quello che lui non può! Forse anche a noi adulti piacerebbe avere un amico che faccia tutto quello che vorremmo noi, che ci consoli e che non riveli a nessuno le nostre preoccupazioni! Comunque, scherzi a parte, la fase della creazione dell’amico immaginario può essere tipica anche dei momenti in cui l’ambiente intorno al bambino subisce alcuni cambiamenti o quando per svariate cause il bambino si trova a restare più frequentemente da solo. In quest’ultimo caso l’amico immaginario può assumere nella mente del bambino le caratteristiche delle persone di cui sente la mancanza. Quindi, è molto importante, non cercare di convincere il bambino del fatto che il suo amico immaginario non esista. Bisognerebbe comportarsi come se fosse reale senza, però, enfatizzarlo troppo. Il segreto è stare al gioco, senza esagerare! Accettare la presenza dell’amico invisibile e chiedere, attraverso di lui, al bambino informazioni inerenti le sue ansie, le sue preoccupazioni e le sue paure. Non bisognerà, però, rivolgersi direttamente all’amico invisibile…il bambino dovrà essere sempre il nostro tramite!
Dott.ssa Silvia Clementini
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