Quando si parla di disturbi alimentari si fa quasi sempre riferimento al mondo femminile. In realtà, le ossessioni legate al peso e, più in generale, all’estetica sono molto diffuse anche tra gli adolescenti maschi.
Circa il 17,9% dei ragazzi è preoccupato in maniera eccessiva per il proprio peso e per il proprio fisico. All’interno di questa percentuale si sviluppano problematiche serie come anoressia e bulimia – appunto disturbi generalmente confinati al mondo femminile – ma anche vigoressia o bigoressia, cioè la fissazione di voler diventare più vigorosi e muscolosi. Questi disturbi portano i giovani maschi adolescenti al consumo abusato di integratori, ormoni della crescita e steroidi, e a portare avanti diete ferree.
Il 9,2% dei ragazzi è preoccupato per la muscolosità, il 6,3% per l’aspetto e il 2,5 per il peso.
Per quanto riguarda la vigoressia, anche nota come Complesso di Adone, si tratta di una categoria psichiatrica di formulazione recente e in merito alla quale, proprio per il fattore novità, il mondo medico ha pochi strumenti d’intervento.
Ma dalla ricerca scientifica arriva un altro allarme, stavolta legato alle ragazze – anche se non mancano i casi tra i maschietti – e che dovrebbe stimolare i medici a rivedere le proprie modalità di diagnosi.
Si tratta della pubertà precoce. Parliamo non più di adolescenti ma bambine di età compresa tra i 6 e gli 8 anni. Un fenomeno considerato deleterio per la salute, in quanto associato a sovrappeso e obesità nella fase dello sviluppo e, dunque, a disturbi di natura psicofisica come bassa autostima, depressione, ipertensione e il rischio di una serie di tumori.
Dal punto di vista fisico, la pubertà precoce può determinare uno sviluppo anomalo delle ossa lunghe (arti superiori e inferiori). Per questo, quando i genitori notano i primi segni di pubertà nei figli tra i 6 e gli 8 anni dovrebbero immediatamente rivolgersi a un pediatra per tenerne sotto controllo l’evoluzione del problema.