La comunicazione ai tempi della crisi

La comunicazione ai tempi della crisi, investire è più produttivo

Secondo l’Upa, Utenti Pubblicitari Associati, gli investimenti in pubblicità possono addirittura valere il doppio e avere un valore maggiore rispetto a chi, nello stesso periodo, ha disinvestito

La pubblicità è importante e in un momento in cui i consumi e il fatturato stanno diminuendo vertiginosamente è possibile sfruttare al meglio il silenzio – pubblicitariamente parlando – dei concorrenti.
In un periodo di recessione economica come quello attuale gli investimenti pubblicitari sono ciò di più facilmente sacrificabile per le divisioni marketing delle aziende. Tanto che nel 2009 la flessione degli impieghi di denaro per le sponsorizzazioni potrebbe oscillare dal –2 al –4 percento.
La tendenza a tagliare proprio nel settore della pubblicità, però, è pericolosa. Le aziende che si lasciano andare adesso difficilmente riusciranno a rimanere a galla. Saranno superate sia dai “soliti noti” grandi marchi sia da quei piccoli imprenditori che invece continueranno ad interagire con il pubblico.
L’obiettivo principale di questo periodo di crisi infatti è quello di mantenere uno scambio con i clienti perché – come afferma anche il Monitor di Eurisko – il consumatore continua “a comprare la forza del marchio”. Insomma, la pubblicità è importante e in un momento in cui i consumi e il fatturato stanno diminuendo vertiginosamente è possibile sfruttare al meglio il silenzio – pubblicitariamente parlando – dei concorrenti.
Voci autorevoli confermano che l’investimento in sponsor e pubblicità è l’unico modo per restare al passo: Lorenzo Montagna, commercial director di Yahoo! Italia afferma che “se le aziende non investiranno in comunicazione venderanno meno e lasceranno quote di mercato a chi continuerà a farlo, perdendo così i loro investimenti precedenti”. La crescita economica, quindi, sarebbe frenata e ci sarebbero davvero poche possibilità di arrivare alla ripresa. Continua Montagna: “In tempo di acquisti mirati le aziende dovrebbero rispondere con investimenti mirati. Per questo i brand dovrebbero pianificare strategie per stabilire relazioni sempre più fiduciarie con le proprie audience”.
Si trova d’accordo anche Pier Paolo Pavesio, manager della divisione marketing e comunicazione per la Yamaha Motors Italia, il quale afferma che “la tentazione è di tagliare ma sarebbe un errore”.
Per discutere di questi argomenti l’Upa – Utenti Pubblicitari Associati – che riunisce 500 aziende italiane che investono in pubblicità, sta preparando un summit nel quale si esploreranno i cambiamenti della comunicazione odierna e il rapporto tra imprese e consumatore. L’Upa vuole stimolare il coraggio ad investire anche in un momento di recessione: gli investimenti in pubblicità infatti possono addirittura valere il doppio e avere un valore maggiore rispetto a chi nello stesso periodo ha disinvestito. Il summit si svolgerà l’11 e il 12 marzo a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica.

Articolo di Laura Riccobono

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