CHE COSA SUCCEDE IN AUTUNNO?
La densità e la durata della luce solare si riducono, questa variazione climatica interviene all’interno del nostro organismo e procura un aumento della secrezione di melatonina. la melatonina è l’ormone del letargo per gli animali,per noi umani è l0ormone che regola il rapporto tra sole luce e metabolismo cellulare. Un aumento di questo ormone oltre a generare la famosa melanconia d’autunno. Causa anche profonde modifiche nel comportamento alimentare e sessuale delle donne e uomini di ogni età. La melatonina spinge ad avere fame di dolci e di alimenti ricchi di carboidrati, che creano disturbi intestinali, meteorismo e gas nel tubo intestinale.
COSA FARE?
Nella preparazione dei cibi cerchiamo di stare attente alla qualità dei prodotti, cercando il più possibile di ottenerli freschi e possibilmente coltivati in modo biologico. Non sempre però ci soffermiamo a chiederci quali sono le verdure e la frutta di stagione. In una cultura, dove la coltivazione in serra e l’importazione permette di avere le zucchine in pieno inverno, abbiamo dimenticato il ciclo stagione degli alimenti.
Le ragioni per cui è importante consumare frutta e verdura di stagione sono essenzialmente due, abbiamo infatti un motivo di ordine ecologico ed uno di ordine nutrizionale: il primo sottolinea l’importanza di consumare frutta e verdura di stagione locale, prodotta cioè nel luogo dove è destinata a consumarsi, riducendo così le emissioni inquinanti per il trasporto; mentre il secondo motivo va a favore della verdura e frutta di stagione considerando il fatto che sia la frutta che la verdura raccolta molto tempo prima di essere consumata perde alcune caratteristiche fondamentali e certamente ha un sapore neanche lontanamente paragonabile alla frutta e verdura di stagione colta e mangiata.
Qui di seguito la frutta e le verdure di Settembre, Ottobre, Novembre.
• Verdure
barbabietole, broccoli, carciofi (novembre), cardi, catalogna, cavolfiori, cavoli cappucci, cavolini di Bruxelles, cetrioli, champignon, chiodini, cicoria da taglio, cime di rapa, cipollacci o lampascioni, cipolline, cornetti, coste, fagioli, fagiolini (settembre, ottobre), finocchi, indivie, lattughe, lenticchie, mais dolce, melanzane, patate, peperoni, pomodori, porcini, porri, radicchi rossi, rafano, rape (ottobre novembre), ravanelli (ottobre, novembre), spinaci, tartufi, verze, zucche, zucchine (settembre)
• Frutta
arance (novembre), cachi (ottobre, novembre), castagne, cedri, fichi (settembre), kiwi italiani (novembre), mandaranci, mandarini, mandorle, mele, mele cotogne, melagrane, meloni (settembre), mirtilli (settembre), more (settembre), nocciole, noci, pesche (settembre), pistacchi, prugne (settembre), susine (settembre), uva.
UN OCCHIO PARTICOLARE AI BENEFICI DELLA CASTAGNA
In passato le castagne erano considerate un dono preziosissimo della natura perché potevano sfamare negli inverni più rigidi, si conservavano a lungo, si prestavano a moltissime ricette e addirittura venivano usate come moneta di scambio. I boschi venivano tenuti puliti proprio in attesa della loro caduta, e la raccolta era uno dei momenti più vivaci e allegri delle comunità montane.
Oggi abbiamo perso questa tradizione e con essa il vero valore di questo frutto che dal punto di vista nutrizionale può essere paragonato ad un cereale per la quantità di carboidrati che contiene. Un errore infatti comune è quello di consumare le castagne nei momenti di pausa, ad esempio a merenda sotto forma di caldarroste, dimenticandosi che un etto di castagne è l’equivalente di un piatto di pastasciutta.
Le loro proprietà nutrizionali sono eccezionali: sono ricche di sali minerali, oligoelementi e vitamine; i loro zuccheri complessi (i carboidrati) sono più digeribili di quelli dei cereali; sono energetiche, combattono le affezioni epatobiliari e intestinali, le malattie renali, le affezioni alle ossa, le alterazioni nervose e muscolari, sono lassative, antisettiche e aiutano il sistema circolatorio. Il modo migliore per consumarle è come portata principale del pasto. Diverse persone sostengono di non poterle mangiare perché gonfiano la pancia e irritano l’intestino. Questo è vero perché vengono sempre consumate nei momenti sbagliati, a merenda oppure a fine pasto. Così facendo, le castagne facilmente fermenteranno nello stomaco dando origine a gas e gonfiori. Con le castagne secche si può ottenere una farina particolare – che può anche essere acquistata nei negozi alimentari – con cui preparare un dolce molto conosciuto: il castagnaccio. La stessa farina può essere usata la mattina da colazione, come crema cuocendola una ventina di minuti in acqua, un po’ come nella preparazione del semolino, aggiungendo alla fine del miele o del malto per dolcificare a piacere. Infine, anche la preparazione dei dolci beneficerà dell’aggiunta di questa farina. Infine, le castagne vanno benissimo per i bambini piccoli perché sono più digeribili dei carboidrati dei cereali, purché si facciano cuocere a lungo.
Articolo di Cristina Farina