Sabato 6 ottobre alle ore 18,00, presso la galleria Spazio Comel in via Neghelli 68 a Latina, sarà inaugurata la mostra personale di Massimiliano Drisaldi artista pontino residente ad Aprilia.
Terrra di acque e di bonifica si intitola questa mostra in cui Massimiliano Drisaldi propone oltre quaranta opere, tra dipinti e incisioni, dedicate ad una regione, per un lunghissimo volgere di tempo consegnata al dominio della malaria, insidia misteriosa e fatale, che, d’estate, spingeva i suoi miasmi e gli effetti perniciosi fin quasi sotto le mura di Roma.Il maestro ha voluto in questo modo tributare un significativo omaggio alla nostra terra pontina, alle sue trasformazioni titaniche, ai suoi paesaggi incantati.Drisaldi torna ad esporre a Latina a distanza di 5 anni dalla precedente personale, incentrata sullo studio delle città nuove. L’evento assume perciò una rilevanza particolare perché segna anche il ritorno dell’artista alla pittura ad olio, tecnica nella quale Drisaldi è in grado di raggiungere vette esaltanti.
Come scrive Carlo Fabrizio Carli nella prefazione al catalogo:
«L’artista evoca ai nostri occhi anche il corso regolare dei canali, in inverno, vigilati dal duplice filare dei pioppi, spogli di vegetazione e ridotti a malinconici scheletri. Una visione elegiaca, un’attitudine georgica, malinconica e riflessiva… Al mondo dell’acqua non si sottraggono né Torre Astura, che sorge isolata nel mare, né il fiabesco parco di Ninfa, con tanto di invaso lacustre e di ruscelli, né la chiesa della Sorresca, ambientata sulle rive del lago di Paola, né le idrovore del sistema idraulico della bonifica. È tutto un mondo questo delle acque interne pontine, un organismo regolato e pulsante, di collettori, di canali, di chiuse… Accanto alle incisioni, Drisaldi propone dodici dipinti ad acrilico realizzati nell’ultimo decennio. I temi frequentati da Drisaldi pittore sono analoghi a quelli dell’incisore, ma gli esiti sono completamente diversi, sia per il formato del dipinto, enormemente più vasto della lastrina incisa, il che impone una risoluzione completamente diversa della composizione; e poi per l’intervento del colore, che elimina l’effetto di mistero, che abbiamo già segnalato nelle incisioni, puntando piuttosto su un tono sospensivo di matrice metafisica. Non a caso, in tutti questi dipinti di Drisaldi sono assenti non soltanto figure umane, ma anche ogni altra presenza animata. Inoltre, se l’incisore – l’ho già ricordato – si trova a suo agio in ambientazioni crepuscolari, il pittore preferisce invece, ed è una differenza fondamentale tra i due registri, ore dalla piena solarità… Osservando i quadri di Drisaldi, ci si rende conto come nella realtà territoriale, puntualmente registrata dall’artista, le chiuse, le idrovore e le opere idrauliche che le accompagnano siano ormai i veri geni del luogo; gli autentici monumenti (il visitatore rifletta, ad esempio, alla struttura metallica della chiusa, dipinta in primo piano da Drisaldi in un quadro come Foce del Duca) di un’epoca che stenta ad esprimere una scultura di vasta condivisione. Si pensi una tela come l’Idrovora di Capo Selce, oppure Chiusa sul lago di Fogliano (2008), dall’attitudine pittorica che si sarebbe tentati di definire precisionista: si vedano gli ingranaggi, le catenelle, i manubri delle saracinesche, arrossati dalla ruggine dei ferri; i fili dell’erba ingiallita, dipinti uno a uno, a punta, non dirò di pennello, «ma di setola di vajo».
La mostra potrà essere visitata tutti i giorni tranne il lunedì dall 17 alle 20, fino al 31 ottobre p.v.
ed è accompagnata da un catalogo a colori edito da Novecento.
Per informazioni tel. 0773 487546 email info@spaziocomel.it
Massimiliano Drisaldi è nato a Roma nel 1939. Ha frequentato la scuola libera del nudo presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma e corsi d’incisione presso il Centro d’Arte «Architrave», dove ha approfondito tutte le tecniche di incisione su metallo. Dal 1974 alterna la sua attività artistica di incisore e di pittore, partecipando a numerose mostre collettive, premi e rassegne d’arte, a carattere nazionale ed internazionale, allestendo nel contempo mostre personali. Negli ultimi anni la sua attività artistica si è rivolta prevalentemente sull’incisione, realizzando così oltre trecentocinquanta lastre. Dal 1983 al 1985 è stato incaricato dal Movimento scuola lavoro di dirigere il laboratorio nell’ambito di una serie di seminari organizzati nel Centro polivalente di attività culturali di Palazzo Rivaldi, Roma, tenendo corsi teorico-pratici assieme ai maggiori artisti operanti nel campo dell’incisione (tra gli altri: Attardi, Calabria, Fodaro, Maccari, Velly, Vespignani).
Nel 1990 è uno degli incisori selezionati per rappresentare l’Italia alla «Intergrafik 90» 9^ Triennale Internazionale di Grafica della ex Repubblica Democratica Tedesca.
Nel 2012 vince il premio Comel «Wanda Migliorin».
Vive e lavora ad Aprilia.